bianco-e-nero_locandina.jpgCristina Comencini si cimenta con lo scottante tema del razzismo ed il risultato è semplicistico ma sicuramente godibile, specialmente dato il bassissimo livello critico del pubblico italiano che, al box office, continua a premiare filmetti sotto vuoto spinto.

Non aspettatevi, quindi, le vette del bellissimo Romuald e Juliette. D’altra parte, la Francia si avvia alla quarta generazione di immigrati mentre l’Italia arranca faticosamente verso la seconda.

In Bianco e nero, Ambra e Fabio Volo giocano alla coppia che si scoppia quando una stupenda donna nera cattura il cuore dell’uomo, il quale – totalmente inconsapevole della questione africana – si troverà nella condizione di critico spietato nei confronti del conformismo in cui ha nuotato felice per tutta la vita.

Un pò troppo leccato ed altoborghese per risultare convincente (felice eccezione, le interessanti inquadrature di Piazza Vittorio) ma sicuramente emblematico di quanto l’argomento sia attuale sebbene i media tendano, nel nostro paese, ad affrontarlo soltanto il minimo indispensabile.

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