C’è ancora qualcuno che realizza film d’animazione a basso budget nell’era della Pixar e della Dreamworks, degli scontri fra capolavori di genio e arte grafica. Forse perché tutto sommato il genere tira molto al botteghino e il mercato dei più piccoli ha una fetta per ognuno (seppure piccola). Però al giorno d’oggi è davvero impietoso il paragone che emerge fra i colossal dell’animazione 3-D dall’impareggiabile valore e certi filmetti senza grosse ambizioni, come questo lavoro firmato da Paul Bolger e Yvette Kaplan.
Pensato per un pubblico di bambini, ma indirizzato – almeno nella forma – anche agli adulti, Cenerentola e gli 007 nani si pone in mezzo alla terra di nessuno, risultando inadatto sia ai primi (per una comicità che sfrutta troppo i riferimenti), sia ai secondi (per una trama onestamente noiosa, seppure almeno un po’ originale). Il film intende sfruttare il nuovo filone della parodia del mondo delle fiabe: ma ovviamente siamo lontani anni luce dal capostipite del genere, quello Shrek capolavoro di trovate comiche, genialità varie e grafica accattivante.
A cominciare dalla tecnica di animazione (che pare uscita da un film di 10 anni fa – ma in queste produzioni è la norma,) per finire con la trama noiosetta, qui tutto fa acqua più o meno ovunque. La vicenda si svolge nel Paese delle Favole, dove un mago è incaricato dal suo dipartimento di mantenere in equilibrio la bilancia del Bene e del Male, per far sì che tutte le storie abbiano il loro lieto fine. In sua assenza, però, i due maldestri aiutanti si faranno soffiare dalla matrigna di Cenerentola il controllo della bilancia e quindi dell’intero mondo della fiabe. Ad uno sguattero del principe e agli strambi aiutanti del mago toccherà rimettere le cose a posto e scacciare i cattivi dal palazzo del potere.
Se l’idea di base risulta anche piacevole e originale e potrebbe essere foriera di diversi spunti comici, è altrettanto vero che la verve umoristica si esaurisce prestissimo (per lo più dopo le prime scene introduttive) e l’aspetto prettamente parodistico, seppure riuscito, risulta meno incisivo, a causa proprio del fatto che oramai anche questo genere è stato ampiamente battuto in più opere. Dopo che si è assistito al primo Shrek, tutto sembra un ripiego scadente. E il film di Bolger e Kaplan non fa eccezione. Mediocre.
Completamente d’accordo con te. Su tutta la linea.
Ho visto il film e devo essere sincero una noia quasi mortale. Peccato perchè poteva essere un film per grandi e piccini alla Shrek invece è un flop che non conquista nessuno dei due. La trama poteva essere sfruttata meglio dato che gli spunti non mancavano ma la scontattezza del film che giunge al culmine nel finale fanno crollare tutto l’ impianto. Certo i nani del film rappresentati come dei piccoli Rambo in versione da guerriglia urbana sono una ventata di novità rispetto all’ immaginario collettivo made in disney con i lineamenti dolci e le guance paffute e la matrigna cattiva che tutti immaginiamo come una vecchia grassona acida con i capelli incotonati qui è un incrocio tra Jessica Rabbit e la Brambilla e i suoi prorompenti lineamenti contrastano con la dolce bellezza acqua e sapone della protagonista. Poteva essere approfondito il fatto che lo sguattero sempre vissuto all’ ombra quando comandavano i buoni viente tenuto in considerazione e ritenuto un amico dai cattivi ma tutto si conclude nella maniera più scontata possibile.