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Scritto e diretto da Daniel Waters, Tutti i numeri del sesso è una dark-comedy colma di gag e riusciti siparietti esilaranti dannatamente attuali. Roderick Blank è talmente sicuro di sé da non rendersi conto della vera bellezza che lo circonda. E’ un uomo di successo, moderno, soddisfatto della sua vita sia dal punto vista personale che professionale, fino a quando la sua esistenza perfetta non viene sconvolta da una mail, che elenca non solo le donne con cui ha fatto sesso in passato, ma anche tutte quelle con cui farà sesso in futuro. 101 nomi di sicuri appagamenti sessuali sono piuttosto allettanti nonostante la sua vita fosse fino a quel momento già realizzata. Ma la domanda è: e se non fosse vero? Chi gli dice che non sia solo un brutto scherzo? Tra mille dubbi e domande, l’affascinante Roderick si scontrerà con una femme fatale intenta a ristabilire l’ordine tra le razze con metodi molto poco ortodossi…

“Ci si lamenta spesso della quantità di sesso e violenza contenuta nei film. Nelle storie d’amore prodotte dagli Studios, le coppie litigano per 88 minuti fino a quando uno dei due non insegue l’altro a bordo di un taxi.” Sono queste le parole del regista volte a spiegare l’eccentrica natura della pellicola, la quale annovera un cast di attori di primo piano – tra cui Neil Flynn, l’inserviente senza nome nella sitcom Scrubs – oltre a manifestare un ritorno in grande stile della bellissima (e mai dimenticata) Winona Ryder.

Simon Baker, già visto in The Ring 2 e nella commedia Il diavolo veste Prada, rispecchia fedelmente il manager di successo con la “faccia da schiaffi”, tanto è vero che lo afferma lui stesso all’inizio del film… In primo piano abbiamo così un uomo desideroso di appagare i propri istinti sessuali, mentre di contro una ragazza con un passato incerto assassina senza pietà le sue vittime maschili. La riconciliazione tra queste due figure apparentemente lontane, avviene per mezzo di una sequela di eventi a dir poco paradossali; e nel loro dramma, estremamente divertenti. La pellicola non si propone di svelare il mittente dell’email (benché lo faccia, a suo modo), bensì il suo intrinseco valore. Le poche risposte, incerte, sono utilizzate come espediente narrativo per deridere, con flebile voce, la dissacrante visione moderna del rapporto/non rapporto tra uomo e donna.

Il film si distacca in maniera netta dall’assolutismo mieloso e superficiale delle commedie americane, sviluppando un approccio meno tendente allo stereotipo morale, senza peli sulla lingua. Sebbene Daniel Waters – conosciuto per aver sceneggiato il capolavoro di Tim Burton, Batman Il Ritorno – estenda la narrazione verso un ritmo finale molto meno acerbo e grottesco (ma pur sempre coerente con la dimensione evanescente dell’incipit), si ricorda per un’indimenticabile prima parte che vale, da sola, il prezzo del biglietto.

 

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