Si chiama Microcinema e può essere il futuro della sala cinematografica. Si tratta di un circuito che abbraccia l’idea di sostituire le costose e poco pratiche pellicole e le altrettanto onerose macchine da proiezione con sistemi per la ricezione dei film via satellite in digitale. Un sistema che sta salvando dalla chiusura decine di piccole sale di provincia e non, che altrimenti avrebbero dovuto cedere il passo allo strapotere economico delle multisala.
Con Microcinema vengono abbattuti i costi di stampa e di spedizione delle pellicole. Ma non solo: abbattendo il costo-copia si possono distribuire molte più copie di un film, per garantirne la prima visione anche fuori dai grandi centri e dalle grandi sale. Una manna, specie per gli abitanti delle province.
“Abbiamo già 60 sale affiliate, tutte attrezzate per la trasmissione via satellite – afferma Andrea Papini, presidente del circuito Microcinema. – Abbiamo stretto accordi con Lucky Red, con Medusa e con altri distributori che ci garantiscono un magazzino di una ottantina di titoli. Ormai l’uscita dei film avviene nei diversi formati e supporti, pellicola e digitale”.
Non solo: il digitale permette anche di variare la programmazione in sala, aggiungendo alle prime visioni i film d’essai, ma anche la proiezione di eventi vari (sport, prosa, concerti). Una piccola rivoluzione, destinata quindi non solo a cambiare il volto e la gestione delle piccole sale, ma anche a mutarne il ruolo nella vita di tutti i giorni. Speriamo che gli esercenti nostrani sappiano adeguarsi in fretta: l’alternativa, in questo mercato, è la sparizione di grossa parte del settore.
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