Anna Negri, nativa di Venezia, ha studiato all’Accademia di belle Arti di Groningen (Olanda). In seguito, si è recata a Londra per laurearsi in Cinema al London College of Printing. In Inghilterra, realizza i suoi primi cortometraggi che vincono numerosi premi in molti festival internazionali. Nel 1998, torna in Italia per lavorare al suo primo lungometraggio In principio erano le mutande, di cui firma anche la sceneggiatura, che esordisce al festival di Berlino del 1999 e vince il premio al festival N.I.C.E. ’99 (New York- San Francisco).

Riprendimi, presentato al Sundance Film Festival 2008, racconta le tragicomiche vicende di una separazione: una piccola troupe, composta dal cameraman Eros (Alessandro Averone) e dal fonico Giorgio (Stefano Fresi) sta girando un documentario su una giovane coppia: Giovanni (Marco Foschi) e Lucia (Alba Rohrwacher – candidata al David di Donatello 2008 come miglior attrice non protagonista per Giorni e Nuvole). L’intento è quello di mostrare l’aspetto meno conosciuto della vita dei lavoratori dello spettacolo, quello dell’insicurezza economica e del precariato.

Una precarietà non solo economica ma anche affettiva: Giovanni, infatti, in un momento di crisi dal sapore adolescenziale, lascia moglie e figlio piccolo, andandosene di casa alcuni giorni dopo l’inizio delle riprese. Per portare a termine il progetto, Eros e Giorgio saranno costretti a dividersi proprio come Giovanni e Lucia: il primo seguirà e filmerà la vita di lei, il secondo quella di lui. Man mano che la storia procede, i due devono ridimensionare le pretese sociologiche del racconto perché sempre più coinvolti nelle vicende sentimentali della giovane coppia. Si crea, quindi, una divertente tensione tra l’intento documentaristico, un pò asettico, e la crescente partecipazione alle appassionate vicende dei protagonisti.

Nel film si racconta, con ironia, la perdita di una dimensione collettiva, quella del luogo di lavoro. L’aumento della precarietà tende a isolare l’individuo, le persone sono sempre più sole, fragili e di conseguenza sempre più oppresse e spaventate dai problemi personali, che diventano proiezione di un disagio collettivo. La precarietà produce, infatti, un mondo di eterni adolescenti che in assenza di punti di riferimento stabili, non riescono a crescere da un punto di vista sociale e di conseguenza non raggiungono nemmeno una maturità emotiva. E’ un mondo in cui l’esistenza delle persone viene continuamente azzerata e dove tutto deve eternamente ricominciare. La vicenda di Lucia si riflette, come in un caleidoscopio, su quella delle sue migliori amiche, proiezioni dei vari aspetti del proprio carattere, offrendoci uno spaccato del mondo femminile: fremente, buffo, imperfetto e goffo.

Lo stile di ripresa, con la macchina a mano ad assumere il punto di vista dei due documentaristi, è partecipativo e cerca vivacemente di mantenere fluida l’interazione tra i personaggi. Riprendimi, interamente ambientato a Roma, è una produzione indipendente a basso costo. La Bess Movie, fondata nel 2004 da Francesca Neri e Claudio Amendola, ha deciso di finanziare completamente l’operazione senza il supporto di risorse esterne, mettendo in conto di procedere sino al termine del montaggio prima di presentare il film ad eventuali distributori, al fine di reperire le risorse finanziarie per ultimarlo. A tale proposito, l’intervento di Medusa Film, come distributore italiano, ha permesso di terminare le lavorazioni di post-produzione in modo adeguato.

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