Che Michel Gondry fosse un genio lo avevamo capito fin dai tempi di Eternal Sunshine; che fosse un folle lo si era intuito con L’arte del sogno. Be Kind Rewind conferma che il regista francese è entrambe le cose: il suo film è un concentrato di genialità, originalità e comicità sempre sopra le righe, come si addice all’arte di chi non si accontenta di stupire, ma deve varcare la soglia fra normalità e sana follia per entrare nella memoria collettiva.
Per realizzare un’opera siffatta, la scelta di un protagonista come Jack Black sa quasi di scontato (o per lo meno di logico), eppure è la ciliegina sulla torta, il completamento di un film che altrimenti sarebbe stato forse più banale, più “normale”. E invece, regista geniale e attore folle sono la miscela esplosiva che rende Be Kind Rewind un’opera da cinefili doc. Chi meglio del poliedrico attore poteva infatti interpretare il ruolo di un tipo un può fuori di testa, che viene fulminato da una scossa elettrica, finisce nel negozio di videocassette gestito dal suo amico (Mos Def) e smagnetizza tutti i nastri, con prevedibili conseguenze?
Black è talmente calato nel ruolo che sarebbe impossibile pensare ad un altro in quei panni: quando poi lo si vede girare fra i settori del negozio a consigliare VHS ai clienti, sembra davvero di rivedere il personaggio di Alta Fedeltà. Ed ecco che la prima citazione è fatta.
Ma il capolavoro di follia/genialità comincia quando al protagonista viene in mente di iniziare a rigirare in casa tutti i film accidentalmente cancellati e di rimetterli a noleggio. Sarà un successo clamoroso, che finirà persino per richiamare l’attenzione delle major inviperite (e qui parte la parodia dell’infinita e ridicola lotta alla pirateria).
In un turbine di cinema amatoriale e trionfo dell’arte dell’arrangiarsi, si sussegue una sequela infinita di remake fai-da-te. Impossibile citarli tutti: si va dal primo, Ghostbusters, a 2001 – Odissea nello spazio, da Rush Hour 2 ad A spasso con Daisy, da Boyz ‘n’ the Hood a King Kong (interpretato nell’ultimo remake – quello vero – da Jack Black stesso!), passando per Robocop. Il tutto creato ad arte per stupire e per divertire, con gli “effetti speciali” posticci creati dai due protagonisti, che richiamano esplicitamente le visioni oniriche de L’arte del sogno di Gondry stesso; e con una sequela di gag e di momenti comici ben ritmati, che hanno il loro momento di gloria quando si scopre cosa i due sono capaci di inventarsi per riprodurre scene impossibili da realizzare in casa. Genialità al potere!
Si potrebbe tacciare un film del genere di soffrire di citazionismo spinto, di essere eccessivamente autoreferenzialista. Ma lo avevamo detto, è un film per cinefili duri e puri. O per quelli che sanno cos’è la comicità vera, quella che non annoia con i cliché stentati e già visti, quella che punta a stupire e a rimanere impressa. Questo è Be Kind Rewind. Questo è Michel Gondry. O lo si ama o lo si odia. Ma se si ama il cinema non si può che adorarlo incondizionatamente.
PS: oltre alla fotogallery, questa volta vi invitiamo a non perdervi anche il trailer del film, che postiamo qui sotto. Perchè quel matto di Gondry si è inventato di rifare il suo stesso trailer, proprio come accade alle pellicole rifatte dai protagonisti del suo film. Imperdibile!
Ecco il trailer originale:
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=J7C8nHAAs70[/youtube]
Ed ecco quello… rifatto!
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=-B0dJQ35rDs&feature=related[/youtube]
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