Il venticinquenne Wesley è il fannullone più pigro e insicuro che il pianeta abbia mai conosciuto. Il suo capo lo rimprovera in continuazione mentre la sua ragazza scopa con il suo miglior amico. La vita di Wesley arranca quindi senza meta, fino al giorno in cui incontra una donna bella e sensuale di nome Fox, che fa parte di una società segreta che intende aiutare Wes a vendicare l’omicidio di suo padre, addestrandolo e risvegliando in lui i suoi poteri dormienti. Mentre Fox gli insegna a sviluppare al massimo i riflessi e ad acquisire una fenomenale agilità, Wes scopre che la società osserva un codice antico e infrangibile, secondo il quale deve obbedire agli imprenscindibili ordini dettati dai morti. Grazie ai suoi tutori – fra cui l’enigmatico leader della società segreta, Sloan – Wes acquista la forza che ha sempre desiderato. Ma solo lui può controllare il suo destino.

Il motivo per cui Wanted di Millar/Jones è un cult è molto semplice: al di là della nomina, non è un comune albo a fumetti di stampo supereroistico. Mark Millar (col suo originario e troncato, in parte, progetto “Millarworld” – quattro storie autonome pubblicate da quattro editori diversi), ha rivoluzionato e riscritto – come fece a suo tempo Frank Miller negli anni novanta con i colossi Marvel e DC Comics – le regole che stanno alla base del popolare racconto illustrato. In Wanted non esiste una scissione netta tra buoni e cattivi, perché lo scrittore inizia a raccontare la sua storia dopo il “The End”, ovvero nell’istante dopo il blasonato lieto fine in cui i buoni trionfano sui cattivi. Ma se questi ultimi, alla fine, avessero la meglio? Lo stile caratterizzante di Millar è tutt’altro che bidimensionale preposto alla violenza gratuita: nell’atto in cui il divertimento sulle tavole prende il sopravvento sulla psicologia dei personaggi, ecco che l’autore fa retromarcia smorza l’azione con un dialogo spiazzante, riflessivo.

Va detto quindi che la pellicola di Timur Bekmambetov si discosta molto dalla fonte originale, sia nello stile che nella forma. Wesley Gibson non indossa nessun costume da supereroe; le galassie e le lotte contro i superuomini non vengono minimamente accennate e per questa ragione non c’è alcun Mister Rictus, super criminale proveniente da un’altra galassia. Mancano i moltissimi riferimenti ai comics e la dissacrante personalità delle figure bizzarre come ‘testa di merda’: in sostanza, mancano i riferimenti subliminali che il fumetto nasconde perfettamente tra le righe. Si potrebbe benissimo affermare che Wanted prenda più che altro spunto dall’opera di Millar, sulla quale costruisce una storia completamente differente (tolto l’incipit in comune), ambientandola nel mondo reale.

Perse per strada molte tematiche importanti presenti nel fumetto, la prima opera hollywoodiana del kazako Timur Bekmambetov rimane quantomeno fedele alla spettacolarità e alla forza visiva del materiale originale. Il suo virulento e scaltro occhio artistico si concentra sull’azione, sul valore degli effetti speciali e sul loro corretto inserimento nella storia. Visivamente è uno spettacolo magnetico, divinamente eccessivo. Come stile siamo molto vicini all’eccentrico Shoot’em up, sebbene Wanted vanti una maggiore coerenza rispetto all’antieroe mangia carota di Michael Davis. La volontà del cineasta è quella di rendere i personaggi quanto più umani possibili, tuttavia utilizza un espediente narrativo assurdo per giustificare le motivazioni che spingono alla violenza gli antagonisti. E già questa appare una contraddizione in termini. D’altra parte la sceneggiatura non brilla certo per qualità: le incursioni nel mondo del cinema di Michael Brandt, Derek Haas e Chris Morgan si commentano da sole (Fast and Furious: Tokyo Drift, 2 fast 2 Furious, Cellular): non proprio la crème de la crème. James McAvoy di contro, nel ruolo del protagonista finto paranoico ed esagitato se la cava splendidamente, gridando sullo schermo quanto sia facile per lui passare da un ruolo drammatico (Espiazione) a un action movie ben più facilone e coreografico. Morgan Freeman e Angelina Jolie invece confermano il loro talento e adattabilità che li vede interpretare qualsiasi ruolo gli venga richiesto.

E’ chiaro, preso singolarmente – evitando attente analisi incrociate tra i due medium – Wanted risulta un più che godibile action movie frenetico e appassionante, in grado di tenere incollati alla sedia per via della sua spiccata comicità nera e grazie a innovative escamotage grafiche, figlie legittime dell’era post Matrix. Ma per i fan del fumetto, il processo di apprezzamento sarà molto più lento e difficoltoso.

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