E’ giallo sulla presenza – anzi, sull’assenza! – del film W. di Oliver Stone alla prossima imminente edizione del Festival di Roma: di sicuro c’è che la pellicola non ci sarà e quindi non aprirà il festival, come invece previsto.
Il mistero riguarda invece le motivazioni. Dall’agenzia che cura la distribuzione del film fanno sapere: “Eravamo in trattativa con la manifestazione di Roma, ma la cosa è stata un po’ strana. A un certo punto gli organizzatori ci hanno detto che il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, è un gran sostenitore del Presidente Bush e quindi non avrebbe gradito che un film come quello di Stone aprisse il festival”.
Agghiacciante. Solo in Italia poteva accadere.
D’altro canto, si difende – ovviamente – Gianluigi Rondi, neo-presidente della manifestazione, che controbatte: “Il festival di Roma non ha mai interrotto i contatti con la produzione di W. Anzi io stesso, poco prima dell’inizio della Mostra di Venezia, ho firmato una lettera ufficiale di invito per il film. La produzione ha cortesemente risposto di non poter accettare il nostro invito, senza per altro fornire spiegazioni. Come ho potuto poi constare, W. ha evidentemente preferito partecipare Festival di Londra”.
Probabilmente la verità sta nel mezzo, visto che la distribuzione precisa: “A un certo punto da Roma devono aver cambiato idea, ci hanno nuovamente richiesto il film, ma ormai era troppo tardi, Londra se l’era già accaparrato. Peccato perché noi al Festival di Roma ci tenevamo, era una ribalta importante, anche perché non c’era ancora il distributore italiano. Ma ormai con Londra era cosa fatta”.
In ogni caso, se così è andata, è difficile dar torto ai distributori: non si possono certo aspettare i comodi di un festival che fa da banderuola della politica! Di certo quelli di Londra l’occasione non se la sono lasciata sfuggire. La nuova direzione del festival romano parte decisamente col piede più sbagliato.
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