Dalla cornice del Festival di Toronto, Julianne Moore parla di Blindness, film del brasiliano Fernando Meirelles in cui recita come protagonista: un thriler futuristico ambientato in una città colpita da un’epidemia di cecità. La Moore interpreta una donna immune a tale malattia.
Il film è la trasposizione cinematografica di Cecità, il romanzo del Premio Nobel José Saramago.
È proprio la Moore a parlare di sé e del film: “Ho accettato subito questo ruolo perché volevo ritrovarmi come attrice in un posto dove non sapevo cosa mi sarebbe successo a livello emotivo.
È stato scioccante per me sentirmi addosso la violenza del film. Accettiamo la violenza nel cinema quasi con nonchalance, eppure nella vita reale, quando ce l’hai di fronte, è terrorizzante, e Fernando Meirelles mi ha permesso di toccarla.
Il mio personaggio non è eroico: è una donna normale, che diventa però capace di tutto, anche di uccidere, per affrontare le sue responsabilità. Ma io non sono così: io non potrei uccidere nessuno”.
Parlando ancora di sé, accenna al rapporto fra lei e il suo personaggio, dichiarando: “Di certo mi ritengo una donna coraggiosa a livello sia emotivo sia creativo, come spero di aver dimostrato nei miei film. Ma non sono altrettanto coraggiosa dal punto di vista fisico, anzi, mi considero una codarda: ho sempre paura di farmi male, sì, anche come attrice, quando mi tocca girare scene d’azione. E tremo al pensiero che i miei figli si feriscano o si rompano qualcosa mentre giocano o fanno sport.
Dal punto di vista interiore però non ho mai paura: anche se, recitando, devo esplorare le dimensioni più dolorose e oscure di un personaggio tormentato”.
Non a caso aggiunge: “Non ho mai vissuto i tormenti spirituali e affettivi di tante donne da me ritratte sullo schermo. Non bisogna confondere la finzione con la vita reale. Non porto mai i personaggi a casa: fuori del cinema conduco una vita normalissima”.
Blindness è in uscita ad Ottobre in America, mentre in Italia giungerà solo il prossimo Gennaio.
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