Vicky Cristina Barcelona

Grandi attori, tutti, danno vita ad una commedia che fa ridere poco, avvince ancor meno e lascia qualcosa solo se ci si sofferma a pensare all’assenza e la si riconosce volontaria. Woody Allen continua ad indagare la psiche, costruisce teoremi, crea personaggi funzionali alla edificazione dei suoi rompicapi che più passa il tempo e più risultano irrisolvibili. Non c’è una legge che regola i rapporti se non delle forze attrattive, delle pulsioni irrazionali, delle spinte che portano l’uomo a rompere uno schema per sprofondare nel successivo.

Allen gira il film prevalentemente a Barcellona e tutto in Spagna, cogliendone i colori, l’atmosfera libera e innovativa, le forme imprevedibili, la passione, l’aria di cambiamento che si respira nel paese mortificato per anni dalla dittatura e da poco affrancato da una chiesa opprimente. Le forze variano con lo scorrere della storia. Chi si mostra più sicuro diventa oggetto del desiderio di chi non sa che pesci pigliare, di chi non ha sicurezze o non si sente appagato dal futuro rassicurante che lo attende. I personaggi mostrano le loro molteplici sfaccettature cambiando pelle in base all’interlocutore. La passione entra a turno in ognuno di loro spingendoli a varcare limiti, infrangere barriere, assaporare frutti proibiti e succhiare il nettare di una vita che sfugge nonostante si cerchi di circoscriverne i contorni con dipinti, foto, frasi illuminanti o semplici sorrisi d’intesa.

Sulla storia di Vicky Cristina Barcelona c’è poco da dire, se non che risulta un pretesto per far passare il testimone ad anime inquiete, a mostrare saggio chi appare irruente e debole chi sembra avere tutto saldamente nelle proprie mani. La direzione degli attori, quantunque ci si trovi davanti a icone più o meno consacrate, restituisce grande merito al regista di averli scelti e messi insieme, amalgamati alla perfezione per dare l’idea di un film ben confezionato, sufficientemente ilare e spensierato, lungo quel tanto che basta per trascorrere una piacevole serata con l’ufficiale o con l’amante, ma che dice qualcosa di più di ciò che mostra.