A trenta anni dallo scoppio di una bomba, gli effetti sono ancora evidenti sulle anime che non riescono ad affrancarsi dal botto. Il passato non si cancella, la democrazia, apparente, non restituisce libertà, i cittadini, sani e malati sono costretti, chi prima chi dopo, a fare i conti con il vuoto che ogni deflagrazione impone.
Zhang Lu gira un film rivoluzionario, politicamente impietoso, condannando senza appello la modernità che continua a proporre perdono senza espiazione, riconciliazione senza chiarire le colpe, volemose bene e scordammoce o passato. La protagonista della storia, apparentemente ritardata, si dedica a tutti quelli che le chiedono umanità, tepore, affetto o sesso. Rimane in cinta ed è costretta ad abortire, vede fallire i suoi intenti con la morte dei suoi sostenuti, rincorre l’incesto fraterno, sorride a chi ama e finisce con la testa nell’oceano perché incapace di filtrare emozioni ed integrarsi in un mondo che gira su se stesso senza imboccare nessuna via.
Con molte inquadrature fisse nelle quali i protagonisti entrano, agiscono ed escono senza essere seguiti dalla macchina da presa, il regista ritaglia sprazzi di intensa recitazione, prendendosi tutto il tempo che necessita per penetrare la scorza dell’uomo moderno, avvezzo a violenza, manipolazione, colpi di scena, morti sospese e non. La tristezza accompagna le vite delle vittime intente a cercare nel lavoro, nel prossimo o nella natura, sporadiche manifestazioni di qualcosa che trascende lo squallore.
Il regista sa inserire sulla via per il calvario, lampi di ironia, squilli che ridestano lo spettatore proprio mentre si sta per lasciare andare alla disperazione del ritmo blando, dei gesti ripetuti, della reiterazione dei fallimenti. Il finale dà magicamente senso al percorso, cancella in primo luogo le speranze, per rigenerare solo dopo aver preso coscienza che non ci sono scorciatoie, che tagliare troppo presto non aiuta, che correre da un luogo all’altro non ci porta da nessuna parte e che a volte, più dei fatti, sono le attese a regalare emozioni.
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