Deep Water

Louise Osmond e Jerry Rothwell esordiscono al cinema col genere documentario (che già aveva dato loro fortuna in tv) e lo fanno gettando la memoria dello spettatore fra le onde del mare, alla ricerca di una storia vera, poco nota fuori dai confini britannici: una storia ambientata in un’epoca in cui il mare era ancora misterioso, rischioso ed affascinante come lo spazio e il coraggio di chi lo sfidava era paragonabile a quello degli astronauti.

La sfida che tentò Donald Crowhurst nel 1968 era infatti una scommessa contro se stessi e i propri limiti, prim’ancora che contro le insidie del mare. Crowhurst, velista non molto esperto, partecipò infatti alla gara indetta dal Sunday Times per compiere per la prima volta la traversata velica del globo in solitaria, senza effettuare soste: una sfida contro la solitudine e i tranelli della mente, un viaggio lungo 10 mesi in mezzo al nulla, alla ricerca del “proprio universo”.

Un’impresa vera (in un’epoca che non conosceva GPS, connessioni internet e telefoni satellitari), raccontata con i colori della poesia, dell’epica e del costume allo stesso tempo. Complice la personalità di Crowhurst stesso, navigatore della domenica, improbabile vincitore della gara, ma eroe popolare (e ben pubblicizzato) che piaceva alla stampa, ma che tra le onde dell’oceano seppe solo perdere se stesso e rimanere vittima delle follie della solitudine.

E se nella prima parte la narrazione di Osmond e Rothwell riserva troppo aplomb inglese e uno stile un po’ noioso, senza pathos né suspense (con qualche rara deriva da reality show), la storia si fa decisamente più interessante (e drammatica) nella seconda parte, ricca di follia da disavventura epica e venata da un leggerissimo humour.

Deep Water (vincitore del Premio come Miglior Documentario alla prima Festa del Cinema di Roma) risulterà comunque – complice lo stile documentario – un film senza infamia e senza lode agli occhi della maggioranza del pubblico: una pellicola da consigliare ai soli conoscitori del mare e agli amanti delle imprese e delle leggende che animano la passione velica.