Giulia non esce la sera

Lui vuole smettere di scrivere, per non sentirsi ipocrita. Lei vuole tornare a vivere, al di là delle sbarre. Intorno, un microcosmo di microstorie che fondono l’onirico  e il reale, come in una fiaba russa.

Notevole prova autoriale per il ritorno al cinema (dopo cinque anni di assenza) di Giuseppe Piccioni che ci regala un tuffo nella sensibilità degli adolescenti e nella parte giovane che ancora vive dentro ognuno di noi. Cast affiatato ed armonico, da Valeria Golino (felice di scoprire che Respiro non era l’eccezione alla regola) al sempre grande Valerio Mastandrea (qui gioca addirittura in levare ed è un piacere) all’esordiente (almeno per il cinema di casa nostra) Jacopo Domenicucci (la giovane rivelazione del film. Se non lo avessi conosciuto, sarei tentato di pensare che…ha 120 anni nel corpo di un sedicenne, come il ruolo vuole farci credere. In realtà, siamo di fronte ad una mente brillante che sa ridere di se stessa. Merce rara).

Giulia non esce la sera è un bel film liquido, come l’acqua clorata della piscina che ne rappresenta l’ambiente metaforico, come gli orologi molli di Dalì. Il tempo si rarefà, passando dalla fiaba al quotidiano ed il tocco sapiente del regista ne enfatizza gli istanti, quasi senza intervenire.

Sceneggiatura imperfetta ma onorevole pendant con la recitazione degli interpreti. Risultato finale, quindi, più che positivo.

Non perdetelo.

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