Un iceberg irto di guglie e torri, che ricorda il castello de La bella addormentata nel bosco, è il logo di Disneynature, la nuova compagnia nata in seno alla Walt Disney Pictures allo scopo di realizzare, a cadenza annuale, straordinari documentari per il cinema sul tema della natura e dell’ambiente. Chiamati a intraprendere quest’affascinante avventura i migliori esperti del settore, come il capo della sezione Natural History della BBC, Alastair Fothergill (Profondo blu) e il “sempreverde” Jacques Perrin, regista de Il popolo migratore.
Appare evidente, e di certo assai confortante, l’intenzione della casa di Topolino di produrre una serie di lungometraggi che rispondano a un interesse molto diffuso dell’opinione pubblica e a una ritrovata esigenza del mondo della comunicazione globale: quella di una più approfondita conoscenza del pianeta Terra e di un sempre maggiore impegno in favore dell’ecosistema. Naturalmente la Disney non è nuova a questo genere d’iniziative, avendo già distribuito, tra gli anni Quaranta e Sessanta, un paio di celebri serie di pellicole sulla fauna che popola la biosfera (True-Life Adventures) e di argomento etno-antropologico (People and Places).
Il primo documentario che si fregia del nuovo marchio porta un titolo ecumenico e ambizioso: Earth – La nostra Terra. Si tratta della versione estesa dei filmati sulla natura e le sue meraviglie curati dalla BBC nella serie Planet Earth. È un’esperienza visiva unica che rappresenta una sorta di percorso attraverso il mondo per osservare e imparare ad apprezzare l’incredibile varietà e bellezza della vita. Perciò, la fragilità di questo ineguagliabile habitat ci obbliga moralmente a divulgarne, onestamente e compiutamente, la storia e le problematiche attuali, in primo luogo ai discenti, i quali, saranno, in un breve futuro, i soggetti destinati a ricevere in eredità il mondo.
Un’ulteriore peculiarità di quest’opera consiste nell’utilizzo di tecnologie d’avanguardia sia nella ripresa che negli effetti visivi al fine di proporre immagini di una ricchezza e una nitidezza eccezionali. Il lungometraggio in esame sarà presentato ufficialmente negli USA il prossimo 22 aprile, in occasione della “Giornata della Terra”.
Earth è un’opera spettacolare, adatta a tutti, piccoli e adulti, che suscita interesse, curiosità e immaginazione; tuttavia, grazie alla sua vasta gamma di argomenti, alle sue vicende coinvolgenti ed alla sua grande valenza documentaria e pedagogica, risulta apprezzabile specialmente in ambito scolastico, a fini didattici, formativi ed educativi. Per la circostanza sono stati selezionati cinque argomenti, ognuno dei quali decisivo per l’apprendimento e la formazione di una coscienza ecologica consapevole: La Terra e il Sole; Le grandi migrazioni; Adattamento e Habitat; Predatori e Prede; e I cicli vitali.
La voce di Paolo Bonolis, che accompagna le immagini, suona, stavolta, discreta e professionale: sembra anch’essa ipnotizzata dalle immagini che oltre al fine dell’istruzione ambientale, possiedono la capacità di tradursi in poesia, in musica per gli occhi (ai Berliner è affidato, invece, il commento sonoro), in una sorta di “fiction” in cui gli animali protagonisti forniscono un saggio che è anche un compendio di generi cinematografici. Ma, al termine di quest’esperienza visiva non si cela un poco d’angoscia al pensiero dell’estrema precarietà di quest’irripetibile ecosistema, sempre più minacciato dal riscaldamento globale…
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