X-Men Origins: Wolverine

Era ora! Wolverine è ormai nelle sale italiane da una decina di giorni e sono passati ormai ben nove anni dall’inizio della saga. Tutti gli appassionati attendevano, quindi, al varco l’uscita dello spin-off dedicato al mutante outsider per eccellenza. Il muscoloso, romantico eroe dagli artigli di adamantio, che si innamora di Volpe d’argento e le è fedele sino alla morte…o almeno…così sembra.  😉

Non resterete delusi. Hugh Jackman è un fantastico Logan e Liev Schreiber ci regala un inquietante quanto estremamente plausibile Sabretooth.  Curioso, invece, l’interprete scelto per il ruolo del crudele William Stryker. Si tratta, infatti, di Danny Huston che ci aveva già raggelato la spina dorsale nel ruolo del sanguinario capo dei vampiri in 30 giorni di buio.

Puramente estetica, invece (a quanto pare, da questo punto di vista, tutto il mondo è paese), la stupenda Lynn Collins, già vista nel melenso Mercante di Venezia con Pacino. In Wolverine, interpreta il delicato quanto barocco ruolo di Volpe d’argento, la donna amata da Logan alla follia.

Effetti speciali al fulmicotone ed una manciata di scene davvero intense (quella con la coppia di anziani contadini è sicuramente la preferita del sottoscritto) dal punto di vista narrativo (non abbastanza, a mio avviso, per rendere il giusto tributo al mutante più esistenziale mai creato dal team Marvel e dalle preziose mani+matite di Herb “The Incredible Hulk” Trimpe nell’ottobre del 1974), rendono il film godibile e scorrevole.

Una chicca assoluta, la prima – telepatica – entrata in scena di Xavier che, per ovvie ragioni cronologiche, rende questo lungometraggio un prequel a tutti gli effetti.

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