thirst_t_poster_piccolaOttima scelta, quella di assegnare la Palma d’Oro a Il nastro bianco di Michael Haneke. Il brillante austriaco (67 anni) aveva gia’ vinto, nel 2001, il premio della giuria con La pianista e, nel 2005, il premio per la Miglior Regia con Caché, ma non aveva ancora mai centrato il bersaglio.

Sicuramente condivisibile, è anche il premio della giuria ex equo all’ultima fatica della bravissima Andrea Arnold – che ci aveva già colpiti allo stomaco, senza pietà alcuna, con il freddo e splendido Red Road – ed all’ultimo lungometraggio del bravissimo e, stavolta, vampiresco, Park Chan Wook che speriamo trovi adeguata distribuzione, viste le sfortunate vicissitudini che hanno accompagnato l’uscita della sua trilogia della vendetta.

Nulla, invece, per Bellocchio che si è dovuto accontentare del plauso della stampa internazionale. Stessa sorte per Almodovar e per il grandissimo Ken Loach, la cui proiezione (spocchiosamente disertata da molti) è stata vivamente apprezzata soltanto dalla Giuria Ecumenica e dal mattatore della croisette, Mr. Quentin Tarantino, il cui Inglourious Basterds è stato osannato, al punto da tributare a Cristoph Waltz il premio per la migliore interpretazione maschile. Il premio alla migliore attrice è andato, invece, a Charlotte Gainsbourg e non sarebbe potuto essere altrimenti, vista la durezza delle scene che l’hanno vista coinvolta (al limite del nervous breakdown) nel discussso e già maledetto Antichrist di Lars Von Trier.

Per la lista completa dei premi assegnati a Cannes 2009, cliccate qui.

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