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Les Herbes folles, presentato all’ultima edizione del festival di Cannes, è il quarantaseiesimo film di Alain Resnais.

Nel tentativo di narrare la storia di un uomo, dal passato (forse) criminoso, che si interessa di una donna di cui ha trovato il portafogli, il regista mette in scena un film dalle forti tinte oniriche, piena di doppi (due poliziotti, due dentiste, due foto nel portafogli, discorsi proposti da due punti di vista diversi), di scene che si ripetono brevissime ed improvvise (la borsetta fluttuante, oppure il protagonista André Dussollier che cammina all’indietro ad occhi chiusi).

Alain Resnais cerca di tracciare il profilo delirante di due personaggi (quelli di Dussollier e di Sabine Azéma, moglie di Resnais) bizzarri e sopra le righe,  spesso dimentichi della realtà ed immersi nelle proprie visioni, a cui si aggiunge la passione per l’aviazione (tematica trattata per tutto il film) e le citazioni cinematografiche improvvise (la voce narrante che racconta la trama de I ponti di Toko-ri in pochissimi secondi, oppure il bacio con la musica della 20th Century Fox in sottofondo).

Les Herbes folles è un film che cresce spontaneo scena dopo scena, libero, come le erbacce del titolo,  mosso da surreali tensioni tra il comico e l’opprimente, dove si gioca a divertire lo spettatore con battute, giochi di parole e descrizioni (con una voce off estranea ai personaggi, tipica di certo cinema francese proveniente dalla Nouvelle Vague), per poi subito ricadere in atmosfere più scure ed ambigue. Un film difficile e leggero allo stesso tempo.

Fotografia sontuosa a cavallo tra il Lynch d’annata e lo stile di Wong Kar-waï.

L’uscita del film nelle sale francesi è prevista per il 21 ottobre 2009.

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