Hangover piccola

«Era un film con Ted Danson, Magnum P.I. e quell’attore ebreo», recita Zach Galifianakis, già reduce di Notte brava a Las Vegas, in una battuta della commedia chiave statunitense di quest’anno, il cui titolo originale è The Hangover (letteralmente, la parola inglese che descrive il classico stato confusionale post-sbornia). E non a caso, le analogie con quel magnifico film del 1987, Tre scapoli e un bebè, che fece da perfetto remake hollywoodiano ad un altro lungometraggio francese d’un paio d’anni prima, sono qui accortamente sottolineate da uno dei tre (quattro?) protagonisti di questa storia.

Una storia che, se vogliamo, riesce con arguzia, e forse un pizzico di maggior originalità, a prendere in prestito alcuni spunti creativi da una serie di pellicole a tema: dal divertente 2 single a nozze di David Dobkin, che sin da allora vedeva interprete l’ormai lanciatissimo Bradley Cooper (A casa con i suoi, Yes Man, La verità è che non gli piaci abbastanza), nel ruolo di un fidanzato infedele ed approfittatore, a Cose molto cattive di Peter Berg, pur se i toni narrativi di quest’ultimo erano, probabilmente, parecchio più tragici e a tratti grotteschi.

Una notte da leoni (titolo italiano), campione d’incassi in America, ha tuttavia (e sorprendentemente) superato ogni aspettativa, piazzandosi subito prima della coppia Wilson-Vaughn nella classifica delle commedie più viste di sempre, e preparandosi ad un attesissimo sequel previsto per il 2010.

Siamo a Las Vegas, dove il piacere è una garanzia e l’alto tasso alcolico sanguigno una semplice premessa: non per altro vien chiamata la città del peccato. Doug si sposa tra un paio di giorni, e per il suo addio al celibato ha scelto questo emblema dell’eccesso come sfondo scenico della sua avventura on the road. Al seguito, naturalmente, i due migliori amici, Phil (il Dottore) e Stu (il Don Giovanni), ed il futuro cognato Alan (il Jack Black ancor più tonto della situazione).
Un quartetto quasi perfetto, che ripromette a se stesso di passare una piacevole notte all’insegna di alcool e casinò. Ciononostante, drogati per errore da qualcuno di loro conoscenza, Phil, Stu ed Alan si risvegliano l’indomani nella loro camera d’albergo: Doug è sparito, in bagno sembra esserci una tigre, all’ingresso una gallina, nell’armadio un bambino e Phil, da bravo dentista, non ha più un dente… ai tre, l’oneroso compito di ricostruire la notte appena trascorsa, così come quello di ritrovare il futuro sposo prima che il matrimonio termini nel peggiore dei modi.

Per la regia di Todd Phillips (Starsky & Hutch), Una notte da leoni vede non solo Zach Galifianakis e Bradley Cooper tra i suoi migliori interpreti, ma anche un discreto Ed Helms (l’Andy Bernard di The Office) ed un simpatico Justin Bartha (Amore estremo – Tough Love, Il mistero del templari), senza dimenticare un paio di ruoli-cameo per la bella Heather Graham (La vera storia di Jack lo squartatore), ed il veterano della boxe Mike Tyson, ovviamente accreditato nei panni di se stesso.

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