Si è recentemente conclusa la trentaduesima edizione del Festival del Film Italiano di Villerupt, importante festival dedicato al cinema italiano all’estero. Dal 30 ottobre al 15 novembre, oltre 40.000 spettatori hanno frequentato le sale del Festival, ospitato dal piccolo comune della Lorena.
La giuria della rassegna, dedicata alle più recenti produzioni italiane, è stata presieduta da Wilma Labate e composta da Felice Farina (“La fisica dell’acqua”), Charles Tordjman (direttore del Theâtre de la manufacture di Nancy e regista dello spettacolo “La fabbrica” di Ascanio Celestini), Andy Bausch (regista lussemburghese) e François Scippa-Kohn (distributore – Chrysalis Films Paris).
La serata di apertura è stata dedicata al documentario “Di madre in figlia” di Andrea Zambelli, prodotto da Davide Ferrario, che racconta la storia e mostra le esibizioni del coro delle mondine di Novi, formato da alcune ottantenni molto vivaci. Per lo spazio dedicato alle retrospettiva, il tema portante è stato la musica, con ben venticinque film a raccontare il cinema e il teatro in note, tra cui le versioni cinematografiche di Otello e La traviata.
I francesi si sono potuti, inoltre, godere alcune prestigiose anteprime nazionali come Il divo di Paolo Sorrentino, Il papà di Giovanna di Pupi Avati e i più recenti Videocracy di Erik Gandini, “Tris di donne e abiti nuziali di Vincenzo Terracciano e Vincere di Marco Bellocchio. Senza dimenticare La siciliana ribelle di Marco Amenta e “Sbirri” di Roberto Burchielli.
I PREMI
Valerio Mieli ha vinto l’Amilcar con il film ”Dieci inverni”, protagonista l’ormai lanciatissima Isabella Ragonese, che sbarcherà nei cinema italiani a dicembre, distribuito da Bolero Film. Una menzione speciale è andata, invece, a “La bella gente” di Ivano De Matteo. L’Amilcar della Giuria degli studenti è andato a “La casa sulle nuvole” di Claudio Giovannesi, mentre l’Amilcar del pubblico è stato vinto dal film “Si può fare” di Giulio Manfredonia, che si è portato a casa l’Amilcar degli esercenti mentre quello della stampa è andato a “Vincere”.
Da sottolineare che la grande regista Wilma Labate ha ricevuto l’Amilcar della città di Villerupt. Regista non popolare, ma molto conosciuto tra gli intenditori, il suo capolavoro più apprezzato resta il bellissimo “La mia generazione” (1996) con Francesca Neri, Silvio Orlando, Claudio Amendola (suo attore prediletto), e Stefano Accorsi: è la storia di un terrorista italiano condannato, che attraversa l’Italia da Sud a Nord per passare un mese nel carcere di San Vittore di Milano, dove ha la fidanzata…Nel ’96 la pellicola fu anche scelta per rappresentare l’Italia al premio Oscar nella categoria “Miglior Film Straniero”.
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