Premiato con l’Afrodite d’oro al Miglior Film, Miglior Attore Protagonista, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura al Festival Internazionale di Cipro 2009, My Flesh My Blood, il cui titolo originale, in polacco, è Moja Krew, è una pellicola decisamente interessante. Presentato, per la prima volta in Italia, nella sezione Extra del Festival Internazionale del Film di Roma 2009, si tratta del primo lungo di Marcin Wrona che ha esordito nel 2001, con un corto di 20′ dedicato a suo padre (Czlowiek magnes), al Tribeca Film Festival di quell’anno.
My Flesh My Blood, che evoca nelo spettatore le intense e sanguinanti atmosfere del magistrale The Wrestler, narra la dolorosa storia dell’eroe maledetto Igor, abilmente interpretato dal 35enne attore polacco Eryk Lubos, qui alla sua terza prova per il grande schermo.
Quando un pugile non può più boxare…come sarà la sua vita? Se, a ciò, si aggiunge il fatto che sta morendo per i colpi subiti…quale sarà il suo primo, l’unico pensiero? Igor vuole lasciare tutto ciò che possiede alla sua carne, al suo sangue (My Flesh My Blood) ma non ha figli e neppure una donna. Questo (apparente) cavaliere nero di Polonia decide, quindi, di crearsi una vita, pianificandola nei minimi particolari Questo film è la storia di come Igor porterà a termine la sua impresa.
Inquadrature livide, neri a dissolvenza, una china town vietnamita che scompare, inghiottita dal progresso. Una bellissima, giovane, sposa. Grande cinema d’autore, iperviolento e duro (più nelle scene incruente che nelle altre), in cui la discesa agli inferi del protagonista è direttamente proporzionale al progredire della sua malattia che, attraverso un apparente paradosso, gli dona una lucidità assoluta ed un’armonia che, prima, sembrava possedere unicamente sul ring. A testimonianza di ciò, una serie di accorgimenti cromatici, il più evidente dei quali è l’abito bianco scelto per la cerimonia di nozze.
Splendido, in conclusione, il rapporto – del tutto speciale, come sempre accade – tra il pugile ed il suo allenatore.
Una visione da non perdere.
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