I DEMONI DI TONY STARK

Il sequel, inizia dalla fine del primo episodio ovvero, Mr Tony Stark che annuncia la mondo di essere Iron Man. Higway to Hell, storica canzone del 1979 degli AC/DC, ti fa entrare subito nella trama del film, a dir poco spettacolare l’entrata in scena di Iron Man alla Stark Expo.

Si può descrivere Iron Man come l’eroe più globale della Marvel grazie alla felicissima intuizione di un geniale Favreau che sposta Mr. Stark dalla sua casa di Malibu alla miliardaria Montecarlo. L’ambientazione è quella del Grand Prix di Monaco dove un sempre più irresponsabile Tony Stark decide di sostituirsi al suo pilota un minuto prima della gara.

E’ qui che fa il suo ingresso Rourke/Whiplash che ha un conto in sospeso con la famiglia Stark, rea di avere messo da parte il capostipite dei Vanco in uno dei più importanti progetti della Industria Stark. Da qui ha inizio un film dentro al film (tutti i lettori di Iron Man facilmente capiranno) dove si snocciola la complessa personalità di chi cerca di riparare ad errori passati.

Ivan Vanco facilmente arriva in Europa via Russia e stravolge il mondo di Stark. Aggredisce il miliardario durante la corsa spazzando via auto da corsa come mosche. Tony riesce a fuggire e vincere la battaglia, grazie al prototipo della nuova armatura portatile, ma tutto questo lascia in lui la consapevolezza di non essere un “essere” unico, infatti Vanco possiede tecnologia simile con risorse inferiori.

Per Stark è il tracollo.  Il suo cuore artificiale crea gravi problemi al resto dell’organismo, ed un impaurito Tony esorcizza la paura  ubriacandosi davanti ai suoi amici nella festa del suo compleanno, fuori controllo viene affrontato in casa dal colonnello Rodhes che si impossessa di una armatura per fermarlo.

Ora Stark non ha più voce nella Società, ha nominato Pepper A.D. e solo l’incontro con Nick Fury (in perfetto stile Ultimate) fa capire a Tony che a tutto c’è una soluzione. La nuova segretaria Natalie Russhman alias Natasha Romanova, alias Vedova Nera ma soprattutto agente dello S.H.I.E.L.D. cede a Tony Stark dei filmati del padre con messaggi d’amore e speranza.

Sono d’obbligo 2 parole per la bellissima Scarlett Johansson, che interpreta senza controfigura, una perfetta macchina da combattimento (livello 10 S.H.I.E.L.D., il grado più alto dopo Fury) avvolta in un aderentissimo body mozzafiato. Nel frattempo Justin Hummer il contraltare di Stark arruola Vanco per progettare nuovi Iron-armi preludio al conflitto finale.

Tony, una delle menti più importanti del mondo Marvel, grazie ad un’intuizione del defunto (da più di 20 anni) Howard Stark sostituisce il pezzo mal funzionante ed è la rinascita dell’uomo d’acciaio. Durante la presentazione delle nuove armature/droni per l’esercito americano della Hammer create da Ivan Vanco e capeggiate da War Machine…Wiplash prende il controllo dei droni. War Machine è esattamente come nel fumetto, esteticamente brutto ma potente e quando Don Cheadle entra nel personaggio è uno dei migliori momenti del film.

Finale epico in tipico stile guerra fredda della golden age Marvel con preludio per un imminente sbarco sul grande schermo dei Vendicatori. A proposito: controllate cosa utilizza Stark per raddrizzare l’attrezzatura nel suo laboratorio.

Eccellente Robert Downey Jr. che pare abbia recitato buona parte delle scene improvvisando, Rourke – seguendo il tipico metodo Stanislavskij – ha passato circa 3 settimane in Russia, per apprendere usi e costumi e Scarlett  è la perfetta incarnazione della bellezza.

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