I Fantastici Viaggi di Gulliver racconta la storia di Gulliver (appunto!) che lavora presso un importante giornale, ma si occupa’solo’ della consegna posta. Segretamente innamorato di Darcy Silverman, responsabile della sezione viaggi (e di cos’altro si poteva occupare?), Gulliver si fingerà un grande appassionato di esplorazione per fare colpo sulla sua bella, ma si troverà coinvolto in un ‘piccolo’ incidente di percorso.
Comincia così il film che vede il comico Jack Black portare al cinema uno dei personaggi più amati della letteratura classica dell’800, il Gulliver di Jonathan Swift. Per quanto l’operazione sia chiaramente ed esclusivamente ludica, il risultato è purtroppo terribile, a tratti imbarazzante per un cast di attori che potrebbero esprimere ben altro e per una storia che ha sicuramente fascino e potenziale d’attrazione.
Com’è ormai ovvio, non c’è niente che non vada nella verosimiglianza della messa in scena, anzi un grande pregio del film è proprio la messa in scena, e soprattutto i costumi della bella Principessa Maria, interpretata da Emily Blunt (ma come ci sarà finita la bella Emily in quel carrozzone?); il grande problema del film è la sceneggiatura sciatta che non rende giustizia all’originale, dal quale ovviamente si discosta per ovvi motivi di complessità narrativa che per questo tipo di film non interessava mettere in gioco.
Ma la più grande lacuna de I Fantastici Viaggi di Gulliver va ricercata nel montaggio, il film si presenta infatti letteralmente ‘tagliato con l’accetta’, infarcito di ellissi che non spiegano né raccontano in maniera adeguata i vari passaggi narrativi: siamo d’accordo che gli abitanti della gloriosa Lilliput siano costruttori formidabili, ma costruire dal nulla una splendida e gigantesca villa sul mare in più o meno 5 secondi di film appare decisamente un passaggio troppo veloce!
Per non parlare poi della velocità con cui il nostro protagonista entra ed esce dal regno di Brogdignag, il paese dei giganti, con una facilità tale da chiedersi per quale motivo quel posto sia considerato irraggiungibile dai lillipuziani. Eppure il film poteva essere salvato, anche solo per un cast davvero interessante che non è stato sfruttato nel suo potenziale comico, a partire dal fantastico Billy Connolly nel ruolo di Re Teodoro e Chris O’Dowd che interpreta in maniera magnificamente imbecille il Generale Eduardo.
E che dire di Jason Segel, l’Orazio innamorato? L’attore sconosciuto o quasi in Italia è uno dei volti emergenti nel nuovo cinema comico americano che dalla Tv (è il protagonista della geniale serie How I Met Your Mother) è passato al cinema ed è stato protagonista nella scorsa stagione di un film molto bello passato in sordina in Italia, I Love You, Man, con Paul Rubb. Il film si risolve quindi in un maldestro tentativo di intrattenimento, il tutto aggravato da un montaggio pessimo e dall’aggiunta di un 3D che come sempre più spesso accade, risulta inutile e fastidioso, penalizzante per il portafogli e per la godibilità dello spettacolo.
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