Gianni e le donne è il secondo film scritto, diretto e interpretato da Gianni Di Gregorio, dopo il successo di Pranzo di ferragosto. (Premiato a Venezia e vincitore di David di Donatello e Nastri D’Argento).
“Il film è nato di getto” ci dice Gianni Di Gregorio. “Mentre promuovevo in tutto il mondo Pranzo di ferragosto ero circondato spesso da tante belle donne ma nessuna mi guardava più come una volta e così ho detto facciamo un film e ridiamoci su.”

Chiariamo subito che Gianni e le donne non è il sequel di Pranzo di ferragosto nonostante il personaggio di Gianni sia più ampio e ulteriormente elaborato rispetto al personaggio introdotto nel primo film.In comune i due film hanno atmosfere, luoghi e Gianni che continua ad avere una mamma presentissima e lo stesso nome della vita reale, a conferma del fatto che i due film certamente hanno molto di autobiografico.

Il film è una commedia veramente divertente e allo stesso tempo poetica, sul tempo che passa inesorabile.Il protagonista sessantenne all’improvviso si accorge che molti suoi coetanei e addirittura anche quelli evidentemente più anziani di lui hanno un’amante.Sconvolto da questa scoperta prova, ma senza successo, ad attirare le attenzioni delle donne che ruotano intorno alla sua vita.

Valeria, il primo grande amore; Gabriella, irraggiungibile e desiderata per anni; la giovane vicina di casa; Cristina, la bella e luminosa badante di sua madre, (presenza vivissima nella vita di Gianni Di Gregorio, figlio unico di madre vedova).

Questo secondo film di Gianni Di Gregorio sembra, e forse lo è, anche migliore del primo, che già era bello,  confermando il garbo ed il talento del protagonista come attore, regista e sceneggiatore. La pellicola ha un buon ritmo e la recitazione dell’intero cast (Valeria Bendoni, Alfonso Santagata, Elisabetta Piccolomini, Valeria Cavalli, Aylin Prandi e Kristina Cepraga) è misurata, fluida ed efficace;  segno che il film è stato ben scritto e ben diretto (ricordiamo che Di Gregorio ha lavorato per anni come sceneggiatore e aiuto regista in moltissime produzioni).

La fotografia, che ben utilizza la luce naturale plasmandola al meglio, tanti primi piani e alcune scene girate con la macchina a spalla lasciano entrare facilmente lo spettatore nel vivo della storia immedesimandosi già dalle prime inquadrature. Il film pare ispirarsi un pò ad un certo cinema d’autore, se non fosse per l’ambientazione evidentemente romana; sembra, infatti, appartenere ad un certo tipo di cinema francese, aspetto confermatoci dallo stesso Di Gregorio in conferenza stampa, il quale ha ribadito il suo amore per il cinema d’autore francese e la grande letteratura russa. Forse queste passioni hanno, in qualche modo, influenzato la scrittura e la realizzazione del film, coniugando felicemente una certa analisi introspettiva con una lieve comicità universale.

La recitazione di Gianni Di Gregorio, oltre ai dialoghi ed alle situazioni, sicuramente molto divertenti, è anche ricca di sfumature che si colgono nei silenzi pieni di poesia e nei primi piani che, enfatizzando le espressioni degli occhi, degli sguardi, raccontano gli stati d’animo e le considerazioni, a volte un po’ amare, del protagonista.

A rendere il tutto ancora più realistico è il fatto che tutti i personaggi, oltre a Gianni, hanno gli stessi nomi degli attori che li interpretano ed è stato proprio lui a dichiarare, a tal proposito, che “… la contiguità tra vita reale e finzione cinematografica, quando funziona, permette di catturare momenti straordinari.”

In questo ultimo film, come nel precedente, ci sono alcuni elementi ricorrenti: i pranzi, le cene, la cucina, le tavole apparecchiate e tanti bicchieri di vino bianco. Di Gregorio ha dichiarato di aver imparato a cucinare da ragazzo perché la mamma era assolutamente negata ai fornelli ed ha continuato da adulto, cucinando per la sua famiglia ed accompagnando questo rito con un buon bicchiere di vino. Ci dice: “Questa dimensione casalinga occupa una parte importante della mia vita e forse per questo entra così tanto nei miei film”.

Il film, uscito ieri nelle sale italiane, è prodotto da Angelo Barbagallo e distribuito da 01 Distribution. Sicuramente si tratta di un’opera valida, c’è da divertirsi per un ora e mezza con una commedia piena di situazioni comiche e, per i più esigenti, la pellicola offre senz’altro diversi spunti di riflessione, un modo più gentile di guardare alle donne, più romantico e delicato, un modo ben diverso da quello che ci propinano brutalmente, da tempo ormai, la televisione e certi fatti di cronaca.

Gli scatto l’ultimo ritratto in bianco e nero del veloce servizio fotografico e gli chiedo se stia già pensando ad un terzo film, quasi a voler comporre un’ipotetica trilogia del mondo di Gianni. Lui mi risponde che non c’è un progetto ben definito ma si sta organizzando le idee.

Grazie e buon lavoro Gianni!

*** Le immagini di questo post, tratte dalla conferenza stampa di Roma, sono di Eugenio Boiano ***

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