Quando si è particolarmente appassionati di un tema, si è sicuramente più suscettibili della media.
Posto ciò, Out of Theran non mi ha convinto (il gruppo aperto su Facebook, invece, è notevole)…e me ne dispiaccio.
Le storie sono durissime, come è inevitabile che sia e i volti dei protagonisti meritano da soli la visione, per il dolore che recano, per l’evidente, palese, mancanza di libertà che denunciano, per il paradossale, feroce, disumanizzato universo da cui provengono…ma era gioco facile. Ciò che, invece, era difficile…lo vedrete da soli.
Vi sono momenti, infatti, in cui è davvero difficile non soccombere di fronte all’evidente, brechtiano, calo di tensione…inconsapevolmente imposto allo spettatore. Colpa di un montaggio infelice che penalizza il tema, rendendo difficile elevare il tiro. Andando a spanne, direi che, su 61′, la parte significativa è ridotta di un terzo.
Quattro destini che si incrociano, quattro storie di vite sopravvissute ed in fuga forzata da un regime che tortura (molto interessante, forse l’unica parte di altissimo livello, la testimonianza dell’ex carceriere) ed uccide senza esitazione.
Lo ribadisco: si sarebbe potuto e dovuto fare meglio…ed è impossibile che un inviato di guerra brillante come Monica Maggioni non lo sappia. Resta, quindi, un mistero per il sottoscritto perché si sia scelto di muoversi così low profile.
Sarò un romantico…ma Controcampo Italiano, a mio umile avviso, richiede un maggiore coraggio, una maggiore originalità…una profondità diversa.
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P.L: come sia possibile rivelare soltanto alla fine che l’io narrante (è la donna il cui profilo appare in locandina – la vediamo sullo schermo per buona parte del documentario) sia addirittura la figlia del consigliere politico di Mahmud Ahmadinejad, la quale ha chiesto asilo politico in Germania…come si possa evitare di spendere almeno “cinque parole” su Jafar Panahi (magari togliendole, ad esempio, alla mastodontica quanto ridondante scena del centro commerciale romano. Comprendo pienamente il significato del taglio di capelli. Comprendo meno e non condivido affatto, invece, il product placement), invece di limitarsi a far apparire la sua immagine sulla copertina di un dossier in apertura ed in chiusura…io proprio non lo capisco.
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