Preparate il tè, è l’ora di Downton Abbey
Credo sia una sensazione piuttosto comune, visitando un castello, domandarsi chi vi abbia vissuto e cosa vi sia accaduto, mentre una guida annoiata snocciola nomi e date.
Tutte queste domande e sensazioni potrebbero essere lo spunto da cui trae ispirazione Downton Abbey, la serie televisiva inglese che racconta l’epopea della famiglia Crawley e del castello in cui vivono i suoi numerosi membri.
La storia si svolge durante l’Era Edwardiana, ossia nei primi anni del Ventesimo Secolo, ed inizia con una delle tragedie che più colpirono l’immaginario collettivo dell’epoca: l’affondamento del Titanic (Nota del caporedattore: nel 2012 ricorre il centenario e per tale occasione uscirà la versione 3D del film di Cameron).
La nave ha portato con sé anche i due cugini ed unici eredi della famiglia Grantham.
Il Conte di Grantham e sua moglie Lady Cora si ritrovano così con l’ingrato compito di accogliere nientemeno che un avvocato, il loro lontano parente Matthew Crawley, come beneficiario delle ricchezze della dinastia. L’evento sconvolge non poco la pacifica vita di campagna della famiglia, mettendo in moto una serie di circostanze che saranno vissute dai diversi personaggi nei modi più disparati e con esiti imprevisti.
Protagonisti delle vicende sono sia coloro che abitano i piani nobili di Downton Abbey, sia la numerosa servitù che è il motore del castello. Le due realtà sono divise da un’invisibile linea di confine impossibile da sorpassare.
Tra le numerosissime stanze della residenza si muovono personaggi con ogni genere di scopo ed intento, vengono tessuti trame ed intrighi: dietro un paravento di nascondono giovani ereditiere in difficoltà, in soffitta si nascondono camerieri con il vizio del furto e in salotto lavorano valletti personali che sognano la scalata sociale. Ce n’è, insomma, per tutti i gusti.
La serie targata British Media Company e Carnival Films, è stata riconosciuta come uno dei drammi in costume più seguiti del pubblico inglese dai tempi di Brideshaw Revisited, conquistando ben undici nomination agli Emmy Awards 2011 e vincendo in ben sei categorie.
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C’è in Downton Abbey una calma che infastidisce ed al tempo stesso intriga, lasciando la sensazione che ci sia qualcosa di più sotto la superficie apparentemente tranquilla. Sui personaggi incombe un’inquietudine, che è anche presagio degli eventi storici che stanno per cambiare le sorti dell’Europa intera.
Degno di nota il nutrito cast, da Hugh Boneville a suo agio nei panni del capofamiglia, alla grande caratterista Maggie Smith che dà il meglio di sé nei panni della Contessa Vedova. Impossibile non amarla. Molti i volti poco noti per il pubblico italiano, per citarne alcuni Michelle Dockery, Laura Carmichael e Jessica Brown-Findlay nei panni delle tre giovani sorelle Crawley.
Al contrario di diverse produzioni nazionali che lasciano che sia il pubblico a sopperire alle evidenti mancanze della produzione (ahimè!) il periodo storico è ricostruito con cura quasi maniacale. Highclere Castle, splendida tenuta del Bershire, grazie ad una fotografia impeccabile e alla ricostruzione perfetta degli arredi dell’epoca diventa senza fatica Dowton Abbey.
Per gli appassionati del genere vale la pena di approfondire il processo di creazione dei costumi, che ha contribuito a fare della serie una delle più costose di sempre (si parla di un milione di sterline a puntata). Piacevole la colonna sonora, che fa da perfetta cornice agli eventi. Anche volendo, sarà impossibile dimenticare la sigla iniziale.
Difficile esprimere un voto più che positivo e rimanere delusi da questa miniserie televisiva in quattro puntate che, come la migliore delle bevande inglesi, lascia di sé un ricordo dolce-amaro.
Un unico suggerimento: preparate il tè. E’ l’ora di Downton Abbey, in onda ogni domenica su Rete 4, alle 21.30.
[La seconda serie ha già riscosso ottimi ascolti ed è in produzione una terza che andrà in onda in Inghilterra a partire da Settembre 2012.]
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