Va in scena “Eretici e Corsari”… e vien da riflettere.

Di Elisa Pantaleo

C’è qualcosa di magico e spiazzante nel momento in cui a teatro, le luci si spengono poco prima che inizi lo spettacolo.

Il pubblico prende un grande respiro in sincrono, preparandosi a stare al gioco.

Quasi sempre l’inganno è perfetto, raramente viene svelata la finzione. Difficilmente si viene chiamati a partecipare.

Eppure talvolta può accadere che alla platea venga chiesto di riflettere, uscendo dal buio.

Lo spettacolo / lettura teatrale “Eretici e Corsari” accetta la sfida e corre un rischio inedito accostando le voci di Giorgio Gaber e Pier Paolo Pasolini.

Cantautore, autore ed attore il primo. Scrittore, regista, giornalista, poeta ed intellettuale il secondo. Entrambi partecipi di un’epoca difficile per l’Italia: i cosiddetti “anni di piombo”, periodo di terrorismo e di sviluppo sociale. Si racconta il momento in cui Gaber si prepara ad andare in scena, mancano poche ore alla morte di Pasolini.

L’idea è insolita e forse difficile da capire, ma proprio per questo la sfida si fa interessante.

La voce del primo racconta di appartenenza, di ribellione, di materialismo al potere. Canta di un’Italia in cui è difficile specchiarsi, ma al tempo stesso, purtroppo, necessario.

Lo fa con un disincanto che spiazza e al tempo stesso commuove un pubblico che è parte vivente del racconto. Sorride dell’imperante materialismo, se ne fa beffa con ironia. Le lavatrici prendono il controllo del globo e Gaber ne è deliziato.

Gli fa da contraltare la voce di Pasolini che rilegge brani tratti dai suoi “Scritti Corsari”: cinica, stridente, conscia del futuro imminente che la attende.

A tratti infastidisce, nel suo contrasto con il racconto musicale della sua compagna, tra le due è percepibile un attrito che con il progredire dello spettacolo diventa invece accordo insolito.

La scenografia è essenziale, scarna. Un muro a vivo sullo sfondo, luci mutevoli che delimitano spazi quadrati nei quali si muovono gli attori, in un j’accuse continuo ed imperterrito. Viene messo in discussione un intero sistema, che illude chi vi si assoggetta trasformandolo in un essere non più pensante. Un mero consumatore.

I due timbri che si alternano sul palco sono in realtà quelli di Neri Marcorè e Claudio Gioè, che coinvolgono lo spettatore in una grande riflessione scenica.

A Gioè, interprete talentuoso ed eclettico, tocca il ruolo del narratore profetico ed amareggiato.

La sua è una recitazione cruda e disincantata, che viene bilanciata dalle riflessioni poetiche e musicali di Neri Marcorè, narrate con stile impeccabile.

I due si muovono con stile da navigati interpreti, tessendo le trame del racconto; anche quando sopraggiunge l’immancabile contrattempo e le pile del radiomicrofono si scaricano inopportunamente, non perdono il filo del discorso per un attimo.

Gli applausi arrivano precisi e puntuali sui momenti musicali, meno sul recitato, quasi si avesse timore di disturbare o piuttosto di interrompere il flusso di pensieri e con esso la magia.

I due interpreti, guidati dalla regia di Giorgio Gallione, mettono in scena riflessioni, scritti, stralci di interviste accompagnati dalle melodie eseguite dal vivo dello Gnu Quartet.  Archi e flauto traverso eseguono con delicatezza brani di Gaber e Luporini come Il Grido, La Festa, Il Cancro, l’Appartenenza, Io se fossi Dio.

Si assiste con piacere a qualcosa di inedito, nella speranza che possa diventare sana abitudine.

Lo spettacolo finisce e ci si sente un po’ in colpa,  ma al tempo stesso più consapevoli.

Il che, al giorno d’oggi, è davvero una gran cosa.

Eretici e Corsari

dall’opera di Giorgio Gaber, Sandro Luporini e Pier Paolo Pasolini
regia e drammaturgia Giorgio Gallione
con Neri Marcorè e Claudio Gioè
musiche dal vivo GNU QUARTET (Francesca Rapetti, Stefano Cabrera, Raffaele Rebaudengo, Roberto Izzo)
produzione Teatro dell’Archivolto
in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber

Le date della tournée:

Modena – Teatro Storchi – dal 31 gennaio al 2 febbraio 2012
Reggio Emilia – Teatro Romolo Valli – dal 3 Febbraio al 5 Febbraio 2012
Pavia – Teatro Fraschini- Vittadini – 6 Febbraio 2012
Copparo – Teatro De Micheli – 7 Febbraio 2012
Bagnacavallo – Teatro Goldoni – 8 Febbraio 2012
Fermo – Teatro dell’Aquila – 9 e 10 Febbraio 2012
Jesi – Teatro Gianbattista Pergolesi – 11 e 12 Febbraio 2012
Casale Monferrato – Teatro Municipale – 13 Febbraio 2012
Cascina – La Città del Teatro e Teatro Politeama – 14 Febbraio 2012
Firenze – Teatro Obihall – 15 Febbraio 2012
Bologna – Teatro Arena Del Sole – dal 16 al 19 Febbraio 2012
Roma – Teatro Olimpico – dal 21 febbraio al 4 marzo 2012

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