Dal teatro al cinema il passo è sempre più breve e questo i nostri comici lo sanno molto bene.

Giovanni Vernia, il divertente Jonny Groove che calca le scene al grido di ESSIAMONOI, è difatti approdato sul grande schermo in questi giorni con la sua opera prima “Ti stimo fratello” nella quale i brevi sketch presentati sul palcoscenico di Zelig sono tutti riuniti in 93 minuti di divertimento.

Il film, in parte autobiografico, ci racconta le origini del personaggio Jonny e lo contrappone ad un alter ego molto più serio ma che ha dentro di sé la stessa voglia di evasione. Giovanni Vernia fa parte di quella generazione di attori comici che riescono a fare ridere senza l’uso di volgarità e parolacce e probabilmente in questo senso è una ventata d’aria fresca nel panorama cinematografico perché la visione di questo film è assolutamente adatta anche ai bambini.

Il personaggio Jonny Groove, nell’abbigliamento maculato da dalmata che abbiamo apprezzato sul palcoscenico di Zelig, ricorda infatti un cucciolone buono che combina un’infinità di guai perché in effetti il suo punto forte non è la materia grigia ma che alla fine risolve tutti i problemi e che si fa volere bene perché in lui non c’è mai cattiveria.

Quando da Genova si deve recare a Milano, dove vive il compassato fratello gemello, riesce a farsi degli amici e a diventare l’idolo della discoteca meneghina più alla moda del momento, supportato da un ottimo Diego Abatantuono nei panni del padrone della discoteca. Il messaggio rivolto ai giovani c’è ed è inequivocabile: Jonny non fuma, beve solo gassosa e sembra voglia dire che, anche se si sta tutta una notte in discoteca a ballare rompendosi i timpani con la musica house, non è detto che ci si debba per forza “sballare”. A conferma di ciò, verso la fine del film, i due fratelli gemelli si avvicinano sempre più e sembrano quasi diventare le due facce della stessa medaglia.

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Gli altri attori riempiono molto bene i ruoli dei familiari e degli amici. Il bravo Maurizio Micheli è l’apprensivo padre finanziere che farebbe di tutto per sistemare i figli e tramite lui viene preso in giro il tipico modo italiano di fare strada mediante raccomandazioni e regali. Carmela Vincenti è una simpaticissima zia Vittoria, personaggio anch’esso ripreso dalla vita reale del protagonista, che in una delle ultime scene del film sfodera uno strepitoso monologo in barese stretto e infine l’impegnato Bebo Storti è un divertentissimo “quasi suocero” e grande evasore fiscale. Susy Laude e Stella Egitto completano il quadro offrendoci due buone interpretazioni rispettivamente nelle parti della fidanzata ufficiale dal carattere despota e della “rivale” ovvero la ragazza della quale Giovanni (nonché Jonny) si innamora veramente.

In definitiva, un film divertente ma pacato che non sfrutta il trucco della volgarità e del doppio senso per divertire ma che punta tutto sulla simpatia e la verve del protagonista.

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