Come si fa a spiegare qualcosa che non ha nulla a che fare con la ragione?! Questo è il piccolo dramma che vive il giovane Marco (Guglielmo Scilla), studente di astrofisica fuorisede, che si invaghisce della bella ed inarrivabile Stefania (Enrica Pintore), studentessa di letteratura francese. A nulla servono i consigli d’amore snocciolati dai suoi amici (Mary, Paolo ed Ivan) con i quali condivide un caotico appartamento nel cuore della capitale. A ribaltare la situazione ci pensa il padre di Marco, il brillante chirurgo estetico Renato Sannino (Vincenzo Salemme) che, al contrario del figlio, timido ed impacciato, è un donnaiolo incallito ed immaturo cronico che stila sulla lavagna della cucina dei ragazzi il decalogo dell’amore.
Per Renato, infatti, il grande sentimento che muove il mondo non è quello dolce ed appassionato che viene raccontato nei libri sin dalla notte dei tempi bensì una scienza esatta, alla stregua della geometria euclidea, basata su certezze e calcoli. Per conquistare, quindi, la “preda” servono solo delle regole precise ed un abile maestro che le insegni!
Il nocciolo della questione è che Marco non è terreno fertile per gli insegnamenti del padre e non appena inizia a seguire i dettami di Renato alla lettera ottiene un fiasco dopo l’altro. E così prende vita 10 regole per fare innamorare, la commedia fresca e leggera che si sviluppa ed arricchisce regola dopo regola, a colpi di battute e gag comiche. Vincenzo Salemme, nel film moderno casanova e padre pretenzioso, entra subito in scena con la sua proverbiale comicità ed essendo attore esperto e navigato riesce a tirar fuori con estrema facilità la verve comica di tutti i membri del cast. Guglielmo Scilla, star di YouTube sul quale spopola grazie a video comici ed esilaranti autoprodotti, è alla sua seconda apparizione sul grande schermo e ci si presenta un po’ più come attore ed un po’ meno come il sagace ed ironico Willwoosh, pseudonimo con il quale il giovane Gu carica i brillanti filmati sul suo canale.
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Non mancano però le classiche scene “alla Willwoosh”, caratterizzate da comicità e proverbiali figuracce. La giovane Enrica Pintore, simpatica ed autoironica, nel film interpreta Stefania: l’emblema della ragazza ideale, brillante e poliedrica oltre che bellissima. Enrica è al suo esordio sul grande schermo ed insieme agli altri giovani componenti del cast come Giulio Berruti (Ettore), Fatima Trotta (Mary), Pietro Masotti (Paolo) e Piero Cardano (Ivan) riescono a dare vita ad una commedia fresca, un film leggero sull’amore che coinvolge e travolge inevitabilmente tutti… da Ovidio a Dante Alighieri, passando per Oscar Wilde e Jane Austen.
Regista e scrittore, insieme a Fausto Brizzi, è Cristiano Bortone che ha scelto personalmente gli attori per mettere su una pellicola divertente che faccia ridere ma che, simultaneamente, tocchi delle corde sensibili come il desiderio e la difficoltà da parte di Renato (Vincenzo Salemme), padre in crisi, di riconquistare il figlio Marco (Guglielmo Scilla) che vive sulla sua pelle quelli che sono i disagi di avere una coppia di genitori separati ed un papà che ripone su di lui eccessive aspettative.
Degna di nota è anche la scelta da parte della Lucky Red di voler scommettere sul film, lanciando un cast di giovani attori, senza necessariamente far ricadere la scelta sui i soliti nomi ma dando spazio alla novità, senza limitarsi a progetti stereotipati ed impacchettati. Nel complesso, la commedia è deliziosa: risulta un film per ragazzi, che possono tranquillamente scegliere come compagnia per un’uscita al cinema i rispettivi genitori poiché si sa, l’amore non ha età!
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