Un evento da non perdere! Ecco a voi il dettagliatissimo Comunicato Stampa.

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Torna a Roma, dal 16 al 23 marzo 2012, per il terzo anno consecutivo, il Francofilm – Festival del Film Francofono di Roma, che presenta – a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti – il meglio della recente cinematografia proveniente dai Paesi francofoni di tutto il mondo presentati da registi e interpreti. Organizzato dall’Institut Français – Centre Saint-Louis di Roma, presso cui si terranno le proiezioni e gli incontri (Largo Toniolo 21 -22), il festival presenterà una variegata selezione di pellicole – in gran parte inedite in Italia –  provenienti dai Paesi aderenti all’OIF – l’ Organizzazione Internazionale Francofonia quali Belgio, Ungheria, Marocco, Lussemburgo, Canada Quebec, Romania, Svizzera, ma anche Senegal, Libano, Haiti, Ciad, Francia e Slovacchia.

Apertura e chiusura del festival saranno affidate a due concerti: inaugurazione il 16 marzo alle ore 18:30, con presentazione dell’artista e attrice del Mali Balkissa Maïga, concerto di chitarra e banjo del cantante algerino Akli D, uno dei grandi maestri della canzone cabila, che ha collaborato a un album di Manu Chao e che mescola i generi, dalla canzone melodica ai ritmi berberi, il blues del sud.  La chiusura del festival, il 23 marzo, presentata sempre da Balkissa Maïga, è affidata alla voce di Awa Ly, cantante franco-senegalese dal sound nomade che attinge alle radici del blues, alla canzone francese, al jazz, al soul e al rock, accompagnata dal trombettista Aldo Bassi come ospite d’onore. A seguire la proiezione del film vincitore.

8 lungometraggi in concorso, 3 presentati fuori concorso e 5 documentari saranno il cuore della manifestazione.

In concorso – il programma è consultabile sul Sito ufficiale del festival – saranno presentati La Mosquée di Daoud Aoulad-Syad (Marocco); il rumeno Europolis, diretto da Cornel Gheorghita, un dramma fantasy basato sulla tradizione rumena che ritiene che l’anima ripercorra i momenti vissuti in vita durante i quaranta giorni di lutto; La régate, diretto da Bernard Bellefroid (Belgio); Apricot Island, di Peter Bebjak (Slovacchia).  Ma anche il lussemburgese Réfractaire, del regista Nicolas Steil – ospite del festival – che esplora un aspetto poco conosciuto della storia del Lussemburgo durante la Seconda Guerra Mondiale: l’esistenza di uomini che si sono rifiutati di partire per il fronte dalla parte dei tedeschi in seguito all’annessione del Paese al Terzo Reich. Quindi Kalandorok, di Béla Paczolay (Ungheria); La petite chambre, candidato per la Svizzera all’Oscar 2011 del miglior film straniero e applaudito al Festival di Locarno, interpretato da Michel Bouquet e Florence Loiret-Caille, film d’esordio diretto a quattro mani da Stéphanie Chuat e Véronique Reymond. Infine, Le vendeur, di Sébastien Pilote (Canada Québec).

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Tre i lungometraggi presentati fuori concorso, dall’applauditissimo Et maintenant on va où? (E ora dove andiamo?) della regista libanese Nadine Labaki, che apre le proiezioni del festival il 16 marzo alle ore 21:00 a Un homme qui crie, di Mahamat Saleh Haroun, co-produzione Francia, Belgio e Ciad. Quindi Le goût des jeunes filles di John L’Écuyer (Canada Québec e Haiti), che sarà presentato, martedì 20 marzo alle ore 17:00 dallo sceneggiatore, scrittore e giornalista haitiano-canadese Dany Laferrière, autore del libro omonimo da cui è tratto il film.

Cinque i documentari, presentati fuori concorso: in primis Dieu a-t-il quitté l’Afrique?, del regista senegalese Musa Dieng Kala, formato in Canada e già autore di diversi video clip di Youssou N’Dour, che sarà presentato dal protagonista, Missbakh Kara. Dopo il ritrovamento a Bruxelles dei cadaveri di due giovani guineani nel vano carrello di un aereo partito da Conakry, Musa ritorna a Dakar, cercando una risposta all’inquietante domanda: Dio ha abbandonato l’Africa?. Quindi Territoire perdu, di Pierre-Yves Vanderweerd (Belgio), lo svizzero Vol spécial, diretto da Fernand Melgar, che racconta come ogni anno, in Svizzera, migliaia di uomini e donne vengano incarcerate senza processo né condanna per la sola ragione di risiedere illegalmente sul territorio.

Quindi i francesi Les Arrivants, di Claudine Bories e Patrice Chagnard e Rosans, miel amer, di Rémi Nelson Borel – ospite del festival – che racconta la storia di migliaia di harkis – algerini musulmani che hanno combattuto al fianco dell’esercito francese -. Che nel 1962, a seguito dell’indipendenza algerina, minacciati di morte, fuggirono in Francia, dove vengono rinchiusi nei campi, uno dei quali in un piccolo villaggio tra le Alpi e la Provenza.

Una giuria presieduta da Romano Milani, segretario generale del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani e composta, dalla produttrice e distributrice Lydia Genchi e da Vanessa Strizzi, direttore artistico dell’Umbria Film Festival, consegnerà il Premio della Giuria al miglior film e la Menzione speciale della Giuria. Inoltre, a seguito di ogni proiezione il pubblico potrà votare per decretare il film vincitore del Premio del pubblico.

Il FrancoFilm Festival è sostenuto da TV5 Monde e realizzato con la partecipazione delle ambasciate e rappresentanze a Roma di Paesi membri e osservatori dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia: Belgio, Canada – Delegazione del Québec, Lussemburgo, Marocco, Romania, Ungheria, Slovacchia e Svizzera.

Institut français Centre Saint-Louis di Roma
tel 06.6802670
cinema@institutfrancais-csl.com


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