Tutto nasce da un mistero: come mai, per la FIFA,per il mondo, dai Mondiali del 1938 si è passati direttamente a quelli del ’46?
Una logica deduzione porterebbe a pensare che ciò sia a causa della seconda guerra mondiale…ma le cose non stanno esattamente così. Il Mundial, infatti, si è giocato eccome!
“Il Mundial dimenticato” di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni ci rivela le squadre, i nomi, dei giocatori in campo, l’identità dell’arbitro cowboy più improbabile del mondo…e di una fotografa talmente bella da far perdere la testa a tre uomini contemporaneamente. Il tutto sullo sfondo di una Patagonia che conquista sin dalla prima inquadratura.
Presentata il 5 settembre, nel corso delle Giornate degli Autori, questa mirabile coproduzione italo-argentina, realizzata con il sostegno del Ministero dei Beni Culturali e in collaborazione con Rai Cinema, Cinecittà Luce e Rai Trade (che ne cura la vendita all’estero), punta a far luce su uno dei misteri irrisolti delle cronache sportive internazionali e lo fa attraverso un montaggio mirabile, una simpatia fuori dal comune, un umorismo fine ed elegante.
Non bisogna, però, dimenticare, perdonateci il gioco di parole, che “Il Mundial dimenticato” è prima di tutto un mockumentary, realizzato simulando un paziente lavoro di archivio (grazie anche ai “materiali inediti” gentilmente offerti da Cinecittà Luce) e ricostruzioni storiche (potrete ammirare le autorevoli testimonianze di Gary Lineker, Roberto Baggio, Joao Havelange, Darwin Pastorin e del grande Antonio Battilocchi, difensore della nazionale italiana negli anni ’40 e testimone oculare di ciò che sarebbe accaduto in quell’incredibile Mundial) che ci ha finalmente rivelato il vincitore della Coppa del Mondo 1942, permettendo, in tal modo di scriverne il nome (mancante da ben 69 anni!) nell’albo d’oro del calcio…nonostante il mancato riconoscimento del suddetto evento da parte della FIFA (l’episodio sulla falsificazione – finzione nella finzione – della Coppa Rimet è una vera chicca).
Giunto finalmente in sala, dopo averci fatto ridere e sorridere a Venezia 68, lo consigliamo vivamente.
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