Viaggio solaViaggio sola, film gradevole e “morbido”, è un’ulteriore tappa di avvicinamento, da parte di Maria Sole Tognazzi, verso un proprio stile di scrittura e direzione degli attori, prima ancora che di regia, che sia fortemente personale ed identificabile. Questo percorso è ancora incompleto ma in questo film emerge una cifra stilistica apparentemente secondaria ma che riesce a dare all’opera  classe, eleganza ma, soprattutto, precisione. Un termine che apparentemente non è inerente alla scala di valori estetici e contenutisti attinenti al cinema ma che invece diventa centrale nell’opera della Tognazzi ed in questo ultimo film, in particolare.

Precisione nel disegnare con i mezzi toni, con gli accenni, con i non detti, sfumature colte in una precisissima – appunto – variazione cromatica che definisce come persone e non personaggi, i protagonisti di Viaggio sola. Il film propone allo spettatore, come specchietto per le allodole, il superficiale interesse per lo strano ed apparentemente ambito lavoro svolto dalla protagonista Margherita Buy, “ospite a sorpresa”, ovvero la severa valutatrice in incognito degli hotel di alta classe. Ma è sui rapporti umani, sull’amore, sull’amicizia, che indaga la regista. E, soprattutto, sulla difficile scelta che ogni essere umano, prima o poi, deve fare. Quella di vivere nella Casa o nella Strada. Una vita che offra riparo, certezze, affetti, legami ma anche staticità, ripetitività, claustrofobia, noia; oppure un’altra vita, per Strada appunto, varia, intrigante, passionale, dinamica ma che abbia come contropartita, solitudine, superficialità, indeterminatezza, inutilità.

Ed è proprio l’intelligenza rispetto alla complessità del reale di Maria Sole Tognazzi e degli altri due sceneggiatori, Ivan Cotroneo e Francesca Marciano, a non far prendere una posizione alla storia raccontata. Alla fine del film, la protagonista farà una scelta, ma non sarà la Scelta giusta ma semplicemente una scelta tra tante, ognuna diversa per l’anima  e la storia di ogni donna ed ogni uomo, una scelta su cui non può e non deve pesare nessun tipo di giudizio morale, culturale, psicologico. Senza Super-Io interiori o esterni. Anche in molte scene del film, in cui si poteva optare in facili soluzioni e prevedibili dialoghi, la Tognazzi riesce a deviare ed a proporre una scrittura “imprevedibilmente realistica” alla ricerca di quella precisione, come dicevo prima, che poi è rigore nella ricerca del vero volto sotto la maschera degli stereotipi cinematografici e narrativi. Ecco allora, che la storia raccontata in Viaggio sola, è più che altro la forma per mettere in scena la drammaturgia dei rapporti umani e del senso dell’essere umano in rapporto con la propria esistenza e con gli altri, nella concezione di Maria Sole Tognazzi. Viaggio sola è un romanzo di formazione o di indisponibilità alla formazione, di orgoglio per la propria staticità, per la propria indeformabilità.

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Una formazione a cui comunque si mostra disponibile non un Giovane Werther ma una matura donna che incontra come termine di paragone e di confronto un ex diventato amico, single impenitente che scopre il desiderio di paternità (un bravo e credibile Stefano Accorsi)   e la sorella con il marito (Fabrizia Sacchi e Gian Marco Tognazzi), una coppia che concentra valori positivi e routine autodistruttive della tradizionale coppia/famiglia borghese. Desiderio di maternità, di famiglia, di affetti profondi e condivisi, che manca al personaggio della misurata  (e fuori dai soliti ruoli nevrotici) Margherita Buy, “precisa” appunto nel disegnare questa donna, come il tono del film richiede. Desideri di conformismo, pur nella migliore accezione del termine, sirene a cui però, la nostra eroina del dubbio, forse non cederà.

Viaggio sola è una pellicola (a proposito, ma si dice ancora così?) che, dietro le apparenze di un film elegante e gradevole, mostra una complessità nell’affrontare le infinite scelte esistenziali, tale da farla allontanare almeno un po’ dall’orbita dei luoghi comuni del Pianeta Cinema, per dirigersi verso i “luoghi unici” del Pianeta Vita.

Viaggio sola - Stefano Accorsi_Margherita Buy_Maria Sole Tognazzi

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