Come ti spaccio la famiglia_We're the Millers
David (Jason Sudeikis, Come ammazzare il capo… e vivere felici) è una mezza tacca di spacciatore di marijuana con una ferrea etica, un ragazzino mai cresciuto che comincia ad avvertire il peso della solitudine. A causa di un atto improbabilmente coraggioso David viene derubato della sua merce e dei suoi risparmi: Il suo spassosamente perfido fornitore Brad (Ed Helms) gli propone, per saldare il debito, un affare che non può rifiutare: recarsi in Messico per recuperare una partita di droga.
Temendo di essere controllato dalla polizia di frontiera David decide di “mettere su” famiglia: la spogliarellista Rose (Jennifer Aniston) come madre, l’imbranato verginello Kenny (Will Poulter, Le cronache di Narnia) e Casey (Emma Roberts, Scream 4), una arrogante ragazzina fuggita di casa come figli. Il viaggio si rivelerà pieno di sorprese….

Se We’re the Millers (titolo originale di Come ti spaccio la famiglia) fosse stato prodotto nel 2003, nel 1993 o persino nel 1983, con Chevy Chase o John Ritter come protagonisti, nessuno se ne sarebbe accorto: la storia segue fedelmente una struttura narrativa consolidata, senza grandi innovazioni tranne uno studiato politically incorrect che, talvolta, sfocia in una volgarità fine a se stessa.

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Ma non ci interessa perché siamo di fronte ad un film divertente e dissacrante, un road movie frizzante, non pretenzioso e quindi meritevole di ogni rispetto. Lo stile è quello della più prevedibile “slapstick comedy” hollywoodiana ma è stata diretta con testa e cuore, segue il giusto ritmo e non si arresta se non per prepararsi ad un nuovo crescendo di situazioni esilaranti e surreali, in un gioco di incomprensioni, scambi di persona (e di valute!), inganni ed inevitabile, ma non sgradita, redenzione.

Il semisconosciuto regista Rawson Marshall Thurber (Palle al balzo) propone la sua opera con un sorriso malizioso e gaudente che, oltre la superficiale apparenza, cela una solida costruzione dei personaggi che, pur non essendo credibili (tutti i protagonisti hanno un cuor d’oro), generano, sin dal primo istante, un’indubbia empatia. L’unico difetto che si può trovare è la lunghezza, probabilmente non necessaria che fa perdere al film parte della sua incisività, specialmente nel secondo tempo.

Se si è alla ricerca di una commedia intelligente à la Woody Alllen, Come ti spaccio la famiglia non è il film ideale. Per coloro che, invece, cercano la risata di pancia e senza pensieri, questa è una pellicola perfetta per far scivolare la serata in allegria.

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