Machete Kills

Il granitico Machete (Danny Trejo), ex agente federale ed ex operaio clandestino messicano, è tornato ed è tornato col botto: investigando assieme alla sua partner Sartana (Jessica Alba) su di un traffico d’armi tra i cartelli del narcos e l’esercito statunitense il latinoamericano più tosto in circolazione si ritrova infastidito ad aiutare il presidente degli USA (Charlie Sheen, qui con il suo nome di battesimo) nel fermare un folle industriale (Mel Gibson) ed i suoi visionari piani per l’Armageddon. Sulla sua strada Machete incontrerà vecchi nemici e nuovi alleati ed una schiera di anonimi gregari pronti a farsi massacrare…

Machete Kills è un film ridicolo, con un attore monoespressivo, senza logica apparente, scarsi effetti speciali ed un budget palesemente limitato. Per questi motivi, siamo di fronte ad uno dei migliori film di genere, la summa massima dell’exploitation movie anni ’70 che trascende la sua origine e si libra verso eccessi sempre più arditi.

Forte di un cast stellare gestito in modo disinvolto e giocoso da un ispiratissimo e divertito Rodriguez (Walton Goggins, Lady Gaga, Cuba Gooding Jr. e Antonio Banderas interpretano un unico, folle personaggio!) Machete non è definibile tanto quanto film quanto piuttosto come atto sinergico tra il regista e Danny Trejo, quest’ultimo non mera stella del titolo ma colonna portante del suo universo narrativo dove Machete non twitta, Machete non fallisce: Machete uccide e uccide con armi che danzano tra l’inutilmente tecnologico ed il trash puro, in modo improbabile  e surreale, tanto esagerato e sanguinario (ma sempre con l’aria di chi sta risolvendo un fastidio di poco conto) che l’applauso talvolta è d’obbligo ed il ghigno incontrollabile: non più uomo Machete è una forza della natura, è lo stesso concetto platonico della violenza e del machismo e la trama (poichè si, vi è  persino una trama, deliziosamente assurda sino alle sue fondamenta, che riprende i primi film di Bond divenendone feroce ed esilarante parodia) lo segue fedelmente da un combattimento all’altro.

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Mutilazioni, sventramenti, impalamenti, eviscerazioni, amputazioni sono mostrate con una violenza grafica tanto giocosa da rendere l’effetto finale cartoonesco paragonabile al Grattachecca e Fichetto di simpsoniana memoria..

Machete Kills, asportato il commento sociale sulll’immigrazione che appesantiva senza valorizzare il primo capitolo (qui vagamente accennato), diviene uno strumento di divertissement che cela una consapevolezza intelligente e lucida

L’unico difetto che si può trovare in questo film è la sua eccessiva lunghezza che indebolisce l’attenzione sul finale e forse la mancanza di nudità femminili (un must per l’epoca) e dell’estetica da film di exploitation (la pellicola rovinata e le bobine mancanti da grindhouse americano) che Rodriguez, con intelligenza, aveva inserito nelle sue opere precedenti.

Nonostante le sue pecche Machete Kills rimane un must per gli afiocinados dei film birra e popcorn.

Non rompete le palle al messicano sbagliato.