Tutta colpa di Freud_locandinaSei milioni di euro. Questo sembra il budget per questo Tutta colpa di Freud. Ed, in conferenza stampa, è stato detto, dalla produzione ovviamente, che sono sei milioni di euro che si vedono tutti. Evidentemente avevo un attimo abbassato lo sguardo. Intendiamoci ed è bene dirlo subito. Il film di Paolo Genovese è opera gradevole, correttamente girata, ben interpretata e con un Marco Giallini protagonista, misurato e credibile, come tutti gli altri interpreti. Sul ben scritto inizierei ad avere qualche riserva e su diverse scelte inerenti il plot ci sarebbero altre perplessità.

Il problema è in chi ha scritto e diretto il film? Forse no. Forse il problema è proprio in quei sei milioni di euro decisamente eccessivi per questa innocua commediola romantica, pregna di politicamente corretto, di buoni sentimenti e di spirito nuovisticamente familista. Scene volutamente ed artatamente melense e retoriche, con l’obiettivo e la speranza che bastino questi accorgimenti commerciali, “generalisti”, questo strizzare l’occhio ad un pubblico che si immagina ancora quello di venti anni fa, per assicurarsi il successo al botteghino.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=oeJfD52BA1Q[/youtube]

Ed allora, con il successo di pubblico assicurato, si può preventivare anche una spesa di sei milioni quando il film sarebbe potuto costare un decimo. Tutto più o meno girato in interni, una pretestuosa ambientazione americana del tutto superflua e ricostruibile a Porta di Roma, certamente un gruppo di attori bravi e di richiamo  ma veramente non capiamo come siano stati utilizzati questi sei milioni di euro! Si sarebbero potuti girare almeno sei, sette sequel, con la stessa cifra. Tutta colpa di Jung, Tutta colpa di Schopenauer, etc… Bravi gli attori dicevamo, che devono però tirare fuori tutta la loro italianità recitativa per emergere dalla melassa alla Famiglia Bradford rivista in salsa blandamente modernista ma sempre grondante buonismo. In una scrittura, dicevamo, che si ispira agli epigoni di Fabio Volo.

Siamo sicuri che Genovese abbia altri mezzi autoriali per pensare a film più intensi ed incisivi di questo e che la prossima volta opti per un budget più basso ma che sia visibile e che gli lasci la libertà creativa e sperimentale che in questa onesta operetta sentimentale si è negato.

You May Also Like

More From Author

+ There are no comments

Add yours