Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del Fotogiornalismo. Ogni anno, da 57 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata a esprimersi su migliaia di domande di partecipazione provenienti da tutto il mondo, inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste.
Cos’è il Fotogiornalismo?
Sono stati scritti autorevoli trattati sull’argomento ma proviamo a sintetizzare. I Fotogiornalisti congelano l’atmosfera, la drammaticità, la tensione, l’intensità di istanti del presente che in una frazione di secondo entrano nella storia. E spesso una singola fotografia riesce ad essere il simbolo di un avvenimento o momento storico. Da 57 anni il world press photo, attraverso una giuria indipendente, ogni anno sceglie i migliori scatti dei fotogiornalisti di tutto il mondo, suddivisi per categorie.
Quest’anno, tra 98.671 scatti inviati da 5.754 fotografi, è stata scelta e premiata quale migliore fotografia del 2013, un’immagine del fotografo Americano John Stanmeyer dell’Agenzia Fotogiornalistica VII. La foto mostra migranti africani con i telefoni cellulari sulla spiaggia di Gibuti mentre tentano di captare il segnale telefonico gratuito della confinante Somalia per poter contattare i parenti lontani. La foto, realizzata per National Geographic, ha vinto il primo premio nella categoria Storie di Attualità.
John Stanmeyer, nato in Illinois, è uno dei fondatori dell’agenzia fotografica VII. Negli ultimi dieci anni, Stanmeyer ha lavorato quasi esclusivamente con il National Geographic, producendo più di 12 servizi per il magazine. Tra il 1998 ed il 2008, John è stato fotografo per il Time magazine e durante questo periodo ha fotografato la guerra in Afghanistan, la lotta per l’indipendenza a Timor Est, la caduta di Suharto in Indonesia ed altri significativi eventi a livello mondiale. Durante il suo periodo al Time, ha ottenuto ben 18 copertine.
Jillian Edelstein, membro della giuria ha così commentato: “La foto apre la discussione sui temi della tecnonologia, la globalizzazione, l’emigrazione, la povertà e l’alienazione dell’umanità. Quest’anno sono tre i fotografi italiani premiati nelle altre categorie: Bruno De Amicis, Alessandro Penso, e Gianluca Panella. La mostra oltre a molte altre capitali nel mondo è arrivata anche a Roma.
La potete visitare al Museo di Roma in Trastevere sino al 23 maggio.
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