Nell’ambito della Fiera Internazionale del Turismo di Cuba, la direttrice commerciale del ministero del turismo María del Carmen Orellana ha esposto alcune delle nuove iniziative che il settore sta assumendo per dare risposte sempre più adeguate all’interesse dei visitatori verso l’isola caraibica, tradizionalmente orientato verso i segmenti sole e mare da un lato, storia e cultura dall’altro, con la motivazione aggiuntiva della maggior sicurezza rispetto ad altre mete latinoamericane.
Il Mintur mira a promuovere il turismo di circuito come modalità di viaggio che permette la combinazione del maggior numero di elementi d’interesse possibile. Cuba gode di un vantaggio competitivo rilevante, vista l’estensione del proprio territorio, l’abbondanza e la diversità di attrattive e, di conseguenza, la possibilità di visitare in poco tempo un ampio spettro di mete con una pluralità di itinerari che non sono mai uguali l’uno all’altro: un’accurata programmazione consente di rinnovare i prodotti offerti ad una clientela sempre più esigente.
Del resto, la natura e la geografia danno una mano a costruire itinerari grandemente diversificati: migliaia di chilometri di playa y arena consentono di unire il godimento delle bellezze naturali del paese all’apprezzamento degli aspetti culturali. Inoltre, Cuba ha ben quattordici parchi nazionali, tutti diversi tra di loro: dalla zona umida della Ciénaga de Zapata alla selva tropicale del Parco di Humboldt (e molti altri), fino alle conformazioni rocciose dette mogotes della zona di Viñales, nella punta occidentale dell’isola.
Un ruolo di punta lo rivestono i siti dichiarati dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità: la città vecchia dell’Avana e il suo sistema di fortificazioni, la cittadina coloniale di Trinidad e il Valle de los Ingenios (dove sono raccolti gli zuccherifici del XIX secolo), il parco del Granma, il percorso del caffé, i centri storici delle città di Cienfuegos e Camagüey.
Ecco che, con questo bagaglio di risorse, le varie agenzie cubane sono in grado di approntare prodotti sempre migliori. Anche perché, come indicato dalla direttrice María del Carmen Orellana, uno dei criteri ispiratori della programmazione del turismo di circuito è l’orientamento alla sostenibilità sociale e ambientale del progetto cubano. Aiuta, naturalmente, “l’alto livello del capitale umano di Cuba in generale e del settore turistico in particolare”, mentre occorre potenziare lo sviluppo delle infrastrutture di base e turistiche del paese, anche se – sotto quest’ultimo profilo – i 339 hotel esistenti e le oltre 60.000 stanze disponibili (due terzi dei quali sono) costituiscono un ottimo punto di partenza.
Dal canto suo, la presidente del tour operator nazionale Cubanacan, Mercedes Abreu Mesa, ha illustrato alcuni prodotti turistici che, pur non rappresentando una novità assoluta per paesi dove si sono già sviluppati da alcuni anni, si intende valorizzare a Cuba rispetto a tipologie di turismo più superficiali. Particolare rilievo ha, da questo punto di vista, il “Turismo agrario social, sostenible y sustentable”, che vede il coinvolgimento di oltre 200 strutture private: si tratta di ecoalojamentios (eco-alloggi) dove, oltre a soggiornare, il cliente apprende il funzionamento del ciclo del caffè ed altri prodotti agricoli.
Altri cataloghi Cubanacan di un certo interesse sono “¡Elige tu!” (Tu scegli), che consente al visitatore di costruirsi il proprio itinerario su misura, e quello del turismo di avventura, definizione che ricomprende attività diverse, dalla pesca al kayak – comprensibile, visto che Cuba può contare su fondali marini d’eccezione, sia ad ovest che nell’Oriente.
Decisamente meno sostenibile è il segmento del turismo golfistico, che si vuole incrementare attraverso l’opera del Golf Club nazionale, storicamente il primo costituito nei Caraibi (anno di fondazione 1942), che ha l’obiettivo di convertire Cuba in una destinazione golfistica. Di proprietà interamente statale, mira ad inserire questo progetto in un più ampio quadro di sviluppo immobiliare, con hotel, spa, centri commerciali a corredo dei campi da golf in programma. Non resta che sperare che questi progetti vengano realizzati con la necessaria cautela, in modo da non stravolgere l’identità turistica cubana, storicamente ben più connotata in senso sociale.
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