Il Natale è il periodo più buio dell’anno: è l’assioma con cui inizia “Ogni maledetto Natale” (regia di Luca Vendruscolo, Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre), sul grande schermo dal 27 novembre 2014. Il film nasce dalle stesse menti della miniserie “Boris” (tre stagioni tra il 2007 e il 2010), e ne condivide la presenza di Francesco Pannofino e dei brillanti fratelli Guzzanti, Corrado e Caterina.
Chi andrà a vedere questo film pensando alla forza della comicità della serie televisiva, ammetterà ben presto che un conto è un episodio di 25 minuti e un conto è un film di 96: la storia e i personaggi devono reggere una lunghezza e dei ritmi ben diversi. Il fan di Boris si accorgerà tuttavia, subito dopo, che la sfida si può dire pienamente superata, considerato anche che il rischio di inciampare in stereotipi o di trasformare il film in un assemblaggio di gag era continuamente dietro l‘angolo.
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I due protagonisti Alessandro Cattelan e Alessandra Mastronardi fanno da filo conduttore tra le due parti: nella prima c’è la ruspante famiglia di lei, nella seconda la raffinata famiglia di lui. I due si conoscono da poco e sono già alle prese con un pilastro della vita di coppia, passare insieme il Natale. E così, sfiorando i paradossi e le situazioni imbarazzanti in stile “Ti presento i miei”, il Natale viene passato, con un po’ di maretta amorosa, prima da una famiglia e poi dall’altra. I membri i entrambe sono interpretati dal medesimo cast: la differenza profonda (in alcuni casi opposta) dei personaggi permette di rendere al meglio la bravura degli attori, in primis Francesco Pannofino, Valerio Mastandrea, Stefano Fresi (Il Secco del film “Romanzo criminale”) e naturalmente Corrado Guzzanti, che resta ineguagliabile nell’interpretazione del Filippino.
Alessandro Cattelan, noto VJ che per la prima volta appare sul grande schermo, dà prova di versatilità e sa essere buffo senza diventare una macchietta; Alessandra Mastronardi, la Eva dei Cesaroni, è più giovane di Cattelan ma ha maggiore esperienza cinematografica (“La bestia nel cuore”, Cristina Comencini 2005; “To Rome with Love”, Woody Allen 2012). Bravissimi Marco Giallini e Laura Morante.
La fine? Questo non è un cinepanettone ma il Natale c’entra sempre, anche nella morale: guardarsi bene dentro, fare le proprie scelte senza farsi sopraffare dalle aspettative e, magari, imparare a superare i propri limiti per qualcosa che si vuole veramente.
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