Big Eyes_locandina italianaSono i tempi del primo boom economico, il consumismo comincia a farsi strada, le persone a perfezionare il piacere dell’apparenza. Comincia a rafforzarsi l’idea che tutti possono avere tutto, tutti possono essere allo stesso piano. Alla fine degli anni ‘50 diventano fulmineamente di moda le immagini di bambini dagli occhi grandi e tristi dipinte a firma Keane. Questi quadri sollevano l’indignazione nel mondo dell’arte sia per canoni estetici sia per la loro – orrore! – riproducibilità in serie, visto che vengono trasformati in gadget, cartoline e poster.

È una piccola svolta nel mondo della comunicazione visiva e già solo per questo varrebbe la pena farci un film: ma quello prodotto e diretto da Tim Burton Big Eyes, nelle sale italiane dal primo gennaio 2015, racconta molto di più, perché quelle immagini sono state, per quindici anni, attribuite al Keane sbagliato.
Amy Adams e Christoph Waltz si affiancano nell’interpretazione dei coniugi Walter e Margaret Keane. Il fulcro della storia è che cinque anni dopo il divorzio, Margaret ha asserito di essere lei l’autrice dei famosissimi quadri. La sua parola contro quella del marito: a chi dare ragione?

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Il due volte Oscar Christoph Waltz (entrambi come Attore Non Protagonista, entrambi con il grande Quentin Tarantino. Nel 2010, per Bastardi senza gloria che lo ha fatto conoscere al pubblico mondiale e nel 2013 il bis con Django Unchained) veste magnificamente i panni dell’istrione frustrato e bugiardo, tanto che, sin dai primi secondi della sua entrata in scena, cominciano a prudere le mani. Incantevole Amy Adams, che inizialmente pare abbia avuto dubbi sulla parte di Margaret perché non vi scorgeva sufficiente autostima: solo in un secondo momento sembra sia stata conquistata dalla sua “dignità silenziosa”. Sono entrambi candidati ai Golden Globe come miglior attore e miglior attrice.

Amy Adams in Big Eyes di Tim Burton

Big Eyes è il secondo film di Tim Burton ad essere basato su fatti biografici (dopo Ed Wood del 1994) ed il primo, dal 1996, a non avere nel cast né Johnny Depp né Helena Bonham Carter…La chicca? La vera Margaret Keane appare come cameo in una delle scene iniziali del film: mentre Amy Adams e Christoph Waltz sono al parco a dipingere, lei è su una panchina a leggere un libro. Delizioso e tragico il momento in cui Margaret è a fare la spesa e dopo aver preso dallo scaffale un barattolo di zuppa Campbell (dal 1968, grazie ad Andy Warhol, simbolo della produzione in serie e del livellamento della società)…si accorge, attonita, che i suoi quadri unici sono stati moltiplicati e, per di più, messi in vendita al supermercato.

The real Margaret Keane

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