Quando ho saputo dell’uscita della nuova Cenerentola di casa Disney, ho immaginato il solito remake attualizzato al contesto moderno di una delle favole più in voga tra i bambini. Poi, appena inizi a vederlo, ti rendi conto della magnificenza della storia, decisamente avvincente, a tal punto che ti ritrovi, a 48 anni, a cercar fazzolettini per spazzar via le prime lacrime. Guardando questa versione 2015 di Cenerentola, ci si ritrova infatti, avvolti dalla narrazione e trascinati indietro nel tempo. Posso, quindi, soltanto applaudire Kenneth Branagh che ha saputo rapire l’attenzione e l’animo dello spettatore, rendendo la visione coinvolgente al limite della sensibilità umana.
La trama del film sconvolge per la continuità narrativa. Gli sceneggiatori Aline Brosh McKenna e Chris Weitz hanno fatto centro, sottolineando che la propria sorte, anche se non piacevole, può sempre essere rovesciata in positivo, l’importante è crederci davvero! Non ha caso, la protagonista, colpita da un susseguirsi di situazioni avverse, continua a ribadire, a credere e dire che con la Gentilezza, verso chiunque, si riesce a migliorare e sminuire le loro cattiverie, anche se le persone mostrano caratteri poco cortesi. Poi, il Coraggio di cui la protagonista Lily James (nota al grande pubblico come Lady Rose MacClare in Downton Abbey. Grandissima occasione persa per Emma Watson!) si fà paladina e, nonostante la sorte non le sia favorevole, ostenta coraggio dinanzi a quella sorte avversa. Concetto importante, oggi decisamente poco ammirato nella nostra società che qui appare come unico filo conduttore.
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Oltre alle curatissime scenografie ed alla bravura dei protagonisti Lily James (meravigliosamente bella) e Richard Madden, anche i costumi hanno contribuito ad aumentare il magico fascino del film. La fiaba di Cenerentola, con tutti questi accorgimenti, assume una dimensione che porta lo spettatore ad immedesimarsi pienamente nella storia, coinvolgendo tutte le sue emozioni, arrivando, come nel caso del sottoscritto, a far risuonare corde profonde, sino alla commozione per le emozioni provate. Ottime le scelte di regia di Branagh, complice la divina Cate Blanchett nel ruolo della matrigna, che ritraggono lei come donna apparentemente “di classe” e le sorellastre di Cenerentola come “stupidotte viziate“, aggiungendo una nota di allegria al film.
Cenerentola è una piacevolissima visione che riporta alla memoria le galanti maniere delle fiabe di una volta, quelle che in molti ormai, non ricordiamo più.
[…] no ma, per pura casualità, viene poi notata dall’attrice protagonista, Josephine Esperanto (Lily James), venendo dunque richiamata per far parte del gruppo dei figuranti speciali. Un’avventura […]