Giovani si diventa_locandina italianaPresentato in anteprima al Toronto Film Festival 2014, Giovani si diventa di Noah Baumbach possiede ciò che tutti i cinefili desiderano: una sceneggiatura di ferro.

Nasce come commedia e si trasforma in dramma ibseniano con un poker di interpreti perfettamente in parte: Naomi Watts e Ben Stiller (la coppia around 40), Adam Driver ed Amanda Seyfried (la coppia giovane). Un conflitto generazionale amaro ed irrisolto, con un colonna sonora azzeccatissima ed atmosfere da innamoramento a prima vista.

Un vero tocco di genio che siano i 40enni ad essere ossessionati dal fare i fighetti con il digitale (sindrome di Peter Pan in agguato) mentre i 25enni siano amanti del vintage tout court (la collezione dei vinili e la bici come esempi emblematici).

Mentre il documentarista, frustrato ed utopista Josh (Ben Stiller) cita Godard e cerca di risolvere il problema che Ėjzenštejn non è mai riuscito a risolvere…lo spietato ed amorale Jamie (Adam Driver) lo sorpassa in volata. Si sente molto, forse troppo, l’impronta del miglior Woody Allen ma questo è probabilmente l’unico neo di una produzione di altissima qualità che vorremmo goderci una volta al mese.

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Naomi Watts è sempre meravigliosamente bella ed incredibilmente brava ma la menzione speciale va ad Adam Driver che ci regala il personaggio più interessante del film e la prova d’attore migliore. Sarà nel prossimo Star Wars, è il vincitore della Coppa Volpi a Venezia 71 per Hungry Hearts di Saverio Costanzo.

La scena “sciamanica”, tra vomito e colonna sonora di Blade Runner è assolutamente il top ed è sicuramente inconsapevole ma affascinante che, nell’epilogo di un film la cui parte più interessante sia l’etica del cinema documentario contemporaneo, i due protagonisti siano in aeroporto diretti proprio a Port-au-Prince, sanguinoso teatro dello splendido The Agronomist.

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