Alzi la mano chi di voi non attendeva questo momento dal lontano 1977.
D’accordo, a parte i “vecchi decrepiti” come chi scrive, alzi la mano chi dopo la delusione degli episodi I-II-III, ma amante degli episodi IV-V-VI, non aspettava il fatidico seguito: episodio VII. Così… “In una galassia lontana lontana”, J.J. Abrams ha raccolto la sfida del secolo, i sogni dei fan e la “scomoda” eredità di Lucas per regalare a tutti una nuova avventura spaziale.
Il film ricalca fedelmente la struttura narrativa della prima trilogia creando un filo logico e continuativo con essa, e dissociandosi completamente da quanto narrato nel discutibile prequel. La storia comincia su un lontano e desertico pianeta (che non è Tatooine) con una bellissima ragazza, Rey (Daisy Ridley), che tira avanti alla meno peggio vendendo pezzi di astronavi cadute durante le battaglie tra Impero e Ribelli della Repubblica. Benché il primo sia caduto, la galassia non ha trovato la pace e una nuova egemonia si erge su di essa come tiranno: il Primo Ordine, capeggiato da un misterioso Supremo Snoke (a metà tra un gigantesco Gollum e un invecchiatissimo Lord Voldemort). La giovane e ingenua ragazza sarà travolta dagli eventi e trascinata nella nuova ribellione dopo il ritrovamento del simpatico robottino BB-8.
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Star Wars: Il risveglio della Forza è un perfetto connubio di personaggi vecchi e nuovi: accanto all’attempato Han Solo (Harrison Ford) e Chewbacca (Peter Mayhew) alla guida di una rediviva Millennium Falcon c’è la giovane Rey (Daisy Ridley); al fianco dei Ribelli sotto il comando del Generale Leia (Carrie Fisher) c’è il disertore Finn (John Boyega) e al posto di Darth Vader c’è Kylo Ren (Adam Driver).
Sì, sì, tranquilli, ci sono anche R2-D2 e C-3PO e, ovviamente, Luke Skywalker (Mark Hamill).
Il film forse fa un po’ troppo il verso alla trilogia originaria ricalcandone addirittura alcune sequenze; è anche vero che questo primo episodio della nuova, inevitabile, e attesa trilogia, dovendo fare da ponte e presentare nuovi personaggi non poteva non citare e omaggiare gli episodi a esso connessi.
Il turbinio d’azione, che intermezza i 135 minuti, è equilibrato e finalizzato alla storia, gli effetti speciali non sovrastano le azioni e non disturbano. La recitazione, soprattutto dei “veterani”, sembra stanca, ma un po’ la causa è il doppiaggio, la scelta di alcune voci non è felice e, forse a causa del 3D, spesso è fuori sincrono, così come la sincronizzazione degli effetti sonori.
Le musiche sono eccezionali, così come la fotografia e la regia; la pecca è forse nei dialoghi, infatti, mentre la coppia Solo/Chewbacca funziona come in passato, quella Solo/Leia lascia a desiderare, con battute che mancano di forza e carisma, come una vecchia coppia d’amanti ormai ridotti alla solita “minestra”.
Il film ha un buon 3D, ma chi scrive vi consiglia il buon vecchio 2D, nella speranza che la sincronizzazione sia migliore e le scene d’azione non facciano venire il mal di testa.
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