Il piano di Maggie_locandiinaMaggie è colta, giovane, irresistibilmente bella in un modo tutto suo, decisamente nerd, molto affascinante…e vuole un figlio.

Un piccolissimo particolare: Maggie è, ovviamente…single!

Il piano di Maggie, scritto e diretto da Rebecca Miller, è la trasposizione cinematografica del romanzo di Karen Rinaldi A cosa servono gli uomini (edito da Rizzoli) e siamo probabilmente di fronte alla commedia più newyorkese dai tempi di Harry ti presento Sally senza sfigurare affatto nel paragone, grazie ad un cast semplicemente perfetto. Due generazioni si incontrano e si scontrano ed il risultato è superbo. I “maturi”: la divina Julianne Moore, qui nei panni della nevrotica e famosissima professoressa Georgette Nørgaard, moglie scandinava del professore frustrato, scrittore inedito (non per sua scelta) ed antropologo in crisi di mezz’età John Harding, interpretato dal sempre brillante Ethan Hawke. I “giovani”: l’interstellare Greta Gerwig (il cui talento assoluto ed innato basterebbe per giustificare il prezzo del biglietto) nei panni di Maggie e l’affascinante Travis Fimmel che ci rivelerà una piacevolissima sorpresa sul finale.

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Dopo Frances Ha ed il bellissimo Mistress America, non potevamo avere dubbi sulla Gerwig come erede ideale di quel brillante umorismo, sexy e colto, alla Diane Keaton dei tempi d’oro. La sua interpretazione in questo film ne è l’ennesima conferma. Ciò, unito ad una sceneggiatura molto ben scritta e ad una regia attenta che rispetta meticolosamente atmosfere e cambi di registro, fa sì che il risultato finale sia piacevolissimo e tutto scorra alla perfezione. È proprio lei a ribadirlo: “C’era qualcosa d’interessante in Maggie: il fatto cioè che non si comporta mai secondo quanto impongono le convenzioni o i sensi di colpa. Maggie vorrebbe vivere una vita etica e vera ma è anche realista e c’è qualcosa d’intossicante nella sua abilità di muoversi per il mondo senza sentire di doverlo fare secondo un senso di colpa.”.

Siamo al quinto centro per la scrittrice, regista e sceneggiatrice Rebecca Miller, dopo quattro perle, tutte dirette e scritte da lei: Angela, Personal Velocity, La storia di Jack e Rose, The Private Lives of Pippa Lee: “Mi piacciono le persone. Sono infinitamente e voracemente curiosa dei personaggi e credo che in generale le persone vogliano conoscere meglio le altre persone ed è proprio questo che fa il cinema secondo me.”.

Se a tutto questo si aggiunge che Julianne Moore (questo è il secondo film in cui interpreta un professore della Columbia University. Il primo era il doloroso ed inesorabile quanto adamantino Still Alice) non ne sbaglia una neppure mentre dorme e questa volta ci regala un campionario di nevrosi e fascino d’altri tempi…non resta che correre al cinema.

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