Facendo lo slalom tra le incertezze della politica romana (e nazionale), un po’ come i motociclisti tra le proverbiali buche sull’asfalto, l’edizione 2016 della Festa del Cinema di Roma si apre oggi, tagliando il traguardo della sua undicesima edizione e collocandosi ormai stabilmente nel novero dei grandi festival cinematografici. Eh sì, perché una kermesse come questa non può prescindere dall’abbraccio con i poteri pubblici, talvolta mortale come si è visto per gran parte dell’Estate Romana, falcidiata dai tagli di bilancio e dall’indifferenza di un’amministrazione straordinaria concentrata su “altri problemi”.
Basti pensare che la Fondazione Cinema per Roma, promotrice dell’evento, è composta dal Comune capitolino, dalla Regione Lazio – rappresentata dai rispettivi vertici politici, che com’è noto vivono tempi piuttosto difficili… – e dalla Camera di commercio di Roma, e si avvale dei contributi e del supporto di partner privati e di istituzioni pubbliche (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e Ministero dello sviluppo economico).
Quindi, anche quest’anno, dal 13 al 23 ottobre, sotto la direzione artistica di Antonio Monda, l’Auditorium “Parco della Musica” disegnato da Renzo Piano, nonché altri luoghi come il Villaggio del cinema (con una tensostruttura da ottocento posti) e varie sale cinematografiche della capitale, sia in centro che in periferia, ospiteranno le diverse manifestazioni nelle quali si articola l’evento.
Infatti, alla selezione ufficiale – con le nuove opere di Andrzej Wajda, Stephen Frears, Werner Herzog ed Oliver Stone – si affianca una rassegna ormai di grande interesse e prestigio come Alice nella città, dedicata ai giovanissimi, con produzioni di livello decisamente elevato come Kubo e la spada magica, ultima fatica di casa LAIKA, ben 5 anni di lavoro che li portano al livello, nell’animazione in stop-motion, di giganti come Pixar che iniziano a sentire il fiato sul collo.
Assisteremo, per dieci intensi giorni di proiezioni, alla visione di opere innovative e di taglio sperimentale, ad alimentare quell’attitudine verso la ricerca di nuovi linguaggi che deve sempre essere presente in festival di questa natura. E c’è, al tempo stesso, anche la giusta considerazione della storia del cinema, con retrospettive e omaggi, tra cui la rassegna “I film della nostra vita”.
Ancora, spazio anche al glamour con tanto di tappeti rossi stesi in giro per la città (oltre al classico red carpet all’Auditorium, la proiezione di Vacanze romane a Trinità dei Monti alla presenza dei famigliari di Gregory Peck), ma soprattutto gli “Incontri ravvicinati” con star del calibro di Tom Hanks e Meryl Streep.
Infine, riportiamo le parole di Piera Detassis, per il secondo anno consecutivo a presiedere la Festa: “Abbiamo avuto l’ambizione di allargare l’evento oltre i suoi confini naturali e originali, quelli affascinanti dell’Auditorium Parco della Musica, per lavorare sulla continuità dell’impegno di Fondazione Cinema per Roma nel tessuto metropolitano e laziale. Cinema 365 giorni all’anno o quasi: masterclass, anteprime, accordi con Anec Lazio per allargare la collaborazione con le sale anche in occasione della nona edizione del RomaFictionFest, il sostegno alle riprese dei grandi festival, Cannes, Venezia e Locarno, la rinnovata collaborazione con MAXXI e Casa del Cinema, il rapporto con il Piccolo America per le proiezioni all’ex-carcere minorile, sulla scalinata di Viale Glorioso, a Monte Ciocci o per gli itinerari cinematografici di Trastevere. Abbiamo organizzato con gli eredi la prima edizione del premio Virna Lisi, con l’associazione Playtown il tour nazionale delle anteprime per le scuole del film ‘Un bacio’, aiutato a nascere e svilupparsi la mostra ‘Piacere, Ettore Scola’ al Museo Bilotti, affinato il nostro impegno verso l’educational che vedrà i suoi frutti nella prossima stagione. In questo scorcio d’anno, grazie al lavoro e al contributo di tutti gli enti sostenitori, e all’organizzazione affidata a Fondazione Cinema, Roma è stata nominata Città Creativa dell’UNESCO per il cinema.”
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