Questo film è fantastico; sì, voglio esprimere così il mio pensiero. Sono molteplici i protagonisti, sia umani che canini, a suddividersi la scena delle varie vite di Bailey ma ciò che sempre ne emerge è la meravigliosa gioia che un cane arreca alla nostra vita. Donandoci tenerezze, spensieratezza ed anche, inevitabilmente, dolore.

Tutto inizia nel 1962, quando Ethan (8 anni) e la sua mamma salvano un cucciolo capitato infelicemente nelle mani di brutti ceffi. Il golden retriever, questa è la specie di Baileys, si riprende grazie alle cure di mamma e figlio e gli viene dato il nome di Bailey. Il padre di Ethan non è affatto contento di avere un quadrupede in casa ma, alla fine, Ethan e Bailey cresceranno insieme, sino a quando, inevitabilmente, il cane morirà.

Il bello della storia è la reincarnazione, aspetto nuovo e non pensato, che porta a capire la ragione del reiterarsi del suo scopo nella vita, come ci narra lo stesso Bailey.

La scelta di Hallström di ispirarsi al bestseller di W.Bruce Cameron Dalla parte di Bailey, per questa sua narrazione cinematografica è stata vincente. Durante la visione del film, si alternano istanti di gioia immensa a commoventi momenti di pianto.

Riesce a farci capire che, nonostante tutto il bene che possiamo dare e ricevere dal nostro cane, bisogna poi confrontarsi con la realtà, sulla durata massima della loro vita che, anche se prendiamo un cucciolo, è di 12/15 anni. Bailey, nel film, riesce a reincarnarsi cambiando aspetto; vivrà vite e ruoli differenti colmandone, quando gli sarà concesso, le diverse forme di solitudine. Rimanendo sempre, nel profondo, se stesso. Conservando la memoria delle proprie vite precedenti.

Il rapporto tra Bailey ed Ethan, avrà un epilogo bellissimo, …….. Questo però lo lascio scoprire a chi andrà a vedere questo bellissimo film.N.B.: Non cito, né dò giudizi su nessuno dei protagonisti del film perché, a prescindere dalla vita impersonata da Bailey, sono stati tutti magnifici.

Buona visione!

— La recensione di Andrea —

Il film è molto commovente, perché fa capire quanto i cani possano essere intelligenti e affettuosi. Ogni volta che il cane vive una nuova vita non si scorda mai del suo primo padrone: Ethan.

Bailey cerca ogni volta di salvare qualcuno ad esempio quando la casa va a fuoco, il cane delle volte viene disprezzato un po’ da tutti ma lui riesce a capire il perché.

La voce di Jerry Scotti che interpreta Bailey da un senso anche di commedia, anche se il film è un po’ drammatico.

Io consiglio a tutti di vederlo perché fa capire il senso della vita: DIVERTIRSI.

Papà, questa è la recensione.

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