Edizione estremamente intensa e complessa da gestire, questa 2018, per Audi Dublin International Film Festival anche a causa di condizioni meteo semplicemente INCREDIBILI (non si vedeva una tempesta di neve di queste proporzioni e durata… da almeno un decennio) ma il film festival dellla capitale irlandese rimane un evento assolutamente da non perdere.
Ciò grazie ad un programma eccezionale, di cui è impossibile non essere profondamente grati al Direttore Grainne Humphreys che è al timone dal 2007 ed il cui sguardo attento e trasversale ha permesso, grazie ad un team d’eccezione e ad una profonda esperienza diretta delle cinematografie europee e non solo, di regalarci una selezione di pregio, della quale sarò onorato di descrivervi nel post successivo.
ADIFF è un festival con una mission e principi di adamantio, così descritti nel suo sito: “ADIFF curates and presents the best in emerging International and Irish film and moving image culture for a wide audience through its flagship annual festival, along with a range of year-round events. ADIFF aims to offer memorable experiences through audience interaction and engagement with filmmakers, actors and industry professionals, along with informed debate about the future of film as an art form”.
Come se ciò non bastasse a far impallidire il 90% dei festival nostrani, i loro principi guida (esplicitamente dichiarati e spiegati in dettaglio) sono: Vision, Passion, Excellence, Support (“AIDFF believes in supporting the work of filmmakers and facilitating the development of film practitioners by providing a platform which showcases talent, offers learning opportunities and creates a forum where valuable new working relationships can be formed”), Respect, Representation , Innovation, Accessibility (i disabili debbono essere in grado di accedere comodamente a qualsiasi proiezione).
Posto questo ampio ma doveroso preambolo che vi viene da un italiano che segue questa meraviglia dal 2003, quando si chiamava ancora JDIFF perchè il main sponsor non era ancora Audi (il video promozionale dell’uomo invisibile è un capolavoro, by the way) bensì Jameson (esatto proprio quella del Whiskey, passiamo ora ai film che ho avuto l’onore di vedere e quelli di cui, purtroppo, ho unicamente sentito parlare perché, unica pecca di questo fantastico evento… è la mancanza di un Press Badge che lo renderebbe sicuramente molto più godibile per noi addetti ai lavori ma tale gap diventa comprensibile in termini di business poiché molti miei colleghi attraverso il globo hanno la cattiva abitudine di prenotare proiezioni cui poi daranno buca, per le più disparate ragioni.
La metodologia adottata a Roma, peraltro, potrebbe essere tranquillamente mutuata qui, senza particolari problemi ma temo che i miei fellow Irishmen ignorino la nostra esistenza… anche da questo punto di vista.
Are you ready to read about movies… then? 😉
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