The Eyes of Tammy Faye ha aperto la Festa del Cinema di Roma 2021

The Eyes of Tammy Faye ha aperto la Festa del Cinema di Roma 2021

Una storia tutta americana, quella raccontata nel film di apertura della Festa del Cinema di Roma 2021 (un’edizione nata sotto il segno del Green Pass, in corso dal 14 al 24 ottobre presso l’Auditorium Parco della Musica ed in numerose altre location della città), che affascina e sgomenta al tempo stesso per la sua siderale lontananza dalla ‘cultura’ e ‘religiosità’ italiane, e proprio per questo portatore di una sua originalità per gli spettatori della Festa. Tratto dalla vera storia dei telepredicatori Tammy Faye Bakker e Jim Bakker, incontratisi in gioventù presso una facoltà di studi biblici, entrambi determinati a realizzare il sogno americano della scalata sociale  e a non vivere in povertà, il film è diretto da Michael Showalter e si basa sull’omonimo documentario del 2000 diretto da Fenton Bailey e Randy Barbato.

Nel corso degli anni ’70 e ’80, la telepredicatrice evangelista Tammy Faye e suo marito, Jim Bakker, entrambi di umili origini, crearono infatti la più nota rete televisiva di trasmissioni religiose al mondo e un parco a tema cristiano, raccogliendo tramite un noto programma televisivo, incredibili quantità di fondi da devolvere ad attività benefiche della loro chiesa. Idolatrata dal pubblico per il suo messaggio di amore, compassione, gioia ed apertura alle diversità (in tempi non sospetti includeva nell’amore di Dio – bontà sua – gli omosessuali ed altri gruppi non ben accetti dalle chiese americane, invitando in trasmissione anche un prete affetto da AIDS a parlare di tolleranza), Tammy Faye diventò una sorta di leggenda per le sue ciglia finte, il trucco accentuato, gli abiti sgargianti, il suo modo di cantare – aveva inciso numerosi dischi e le sue canzoni religiose erano sostenute da un vero talento vocale – e la voglia di accogliere persone di ogni estrazione sociale.

Tuttavia, non ci volle molto prima che irregolarità finanziarie, debiti per eccesso di lusso ad uso personale, rivalità intestine e scandali provocassero la caduta dell’impero che tanto brillantemente i due coniugi erano riusciti a costruire. Ci fu una vera e propria caccia alle streghe, nella quale a Jim toccò la parte peggiore, quella del carcere e della bancarotta e la perdita di tutto quanto aveva costruito, mentre a Tammy, considerata all’oscuro di tutto ed incapace di premeditazione, vennero riservate vignette satiriche e caricature impietose sui media: visse nel dimenticatoio finché, dopo lunghi anni, non ricominciò a lavorare come cantante in funzioni religiose di altre chiese…

Protagonista del film è Jessica Chastain, in una straordinaria interpretazione, favorita da grandi professionisti del trucco, e da costumi e scenografie vintage, curate nei minimi dettagli: dagli anni della giovinezza, al successo, al declino e fino agli ultimi anni di vita, la Chastain è a tutti gli effetti Tammy Faye, incarnandone emozioni, movenze, dialettica e verve artistica. L’ambizioso Jim Bakker è interpretato da un ambiguo e mellifluo Andrew Garfield. Nel cast anche Cherry Jones, Vincent D’Onofrio, Sam Jaeger, Fredric Lehne,

“Sono cresciuta nel periodo in cui in America tutti vedevano i programmi di Tammy Faye e del marito – ha raccontato la Chastain – e quando mi hanno proposto il progetto e di entrare anche nella produzione, ho subito accettato. Mi piace essere una provocatrice in tutte le scelte che faccio e qui intendevo capovolgere la narrazione ‘negativa’ e denigrante fatta di Tammy sui media,non volevo raccontare il gossip o lo scandalo, ma una storia autentica basata sull’amore e non sul cinismo o lo scherno con cui i media americani ne hanno sempre parlato”. Nel biopic di Showalter infatti viene descritta la figura di Tammy recuperando l’umanità del personaggio, senza il giudizio denigratorio a cui furono sottoposti entrambi i coniugi negli anni dello scandalo, giudizio che causò anche ai figli della coppia pesanti conseguenze”.

Nel biopic di Showalter, infatti, viene descritta la figura di Tammy recuperando l’umanità del personaggio, senza il giudizio denigratorio a cui furono sottoposti entrambi i coniugi negli anni dello scandalo, giudizio che causò anche ai figli della coppia pesanti conseguenze.