Una bugia per due di Rudy Milstein, nelle sale dal primo Febbraio distribuito da Officine Ubu, è la storia di Louis che è talmente cortese e modesto… da risultare invisibile.

Una diagnosi medica decisamente inquietante metterà Louis sulla mappa e lui la userà per essere finalmente apprezzato da tutti ma le cose non stanno come sembrano e, come recita l’antico adagio, “Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”.

In questa piacevole storia agrodolce che affronta un delicato tema sociale con abilità e leggerezza, si verifica qualcosa di statisticamente piuttosto raro: il talento dei comprimari eclissa quello dei due protagonisti, maschile e femminile.

Complice, infatti, un casting eccezionale in tal senso (decisamente più scarso per quanto riguarda i due ruoli principali), Una bugia per due ci regala divertimento e dramma che oscillano con sapiente equilibrio per una delle “commedie serie” più “francesi” che siano apparse sui nostri schermi in anni.

Menzione speciale per la bravissima attrice e regista Géraldine Nakache, a tutti gli effetti la vera protagonista femminile che oscura tutti gli altri attori e gestisce il proprio difficile ruolo con maestria altissima, regalandoci una figura femminile tridimensionale (era ora!) ed estremamente coinvolgente, tra lacrime e risate, che vale da sola il prezzo del biglietto.

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La talentuosa Geraldine Nakache

Complimenti dovuti a Rudy Milstein che riesce a regalarci, oltre ad un’attenta e sensibile regia, la sua arguta interpretazione del personaggio secondario più bello del film, Bruno, il vicino di casa incapace di provare emozioni, una sorta di Sheldon francese, irresistibile quanto buffamente grottesco.

Dulcis in fundo… questo abile meccanismo ad orologeria che sembra opera di un regista navigato… è un’opera prima!

Dieci lunghi anni di studio e sperimentazione hanno portato Milstein, dopo il corto Mon combat (2019), a fare il grande salto nel vuoto e noi non possiamo che scrivere: Chapeau!

“Ho sempre desiderato fare film. Ho sempre amato scrivere e raccontare storie. Tuttavia, il teatro rappresenta da tempo la via più breve e immediata per realizzare questi sogni.

Una bugia per due_Rudy Milstein nei panni di Bruno
Rudy Milstein nei panni di Bruno

Questo è ciò che è magico nel teatro, abbiamo un rapporto così forte e immediato con il pubblico. Sono entrato nella troupe di Pierre Palmade: scrivevamo durante la settimana e rappresentavamo la nostra produzione il fine settimana successivo. Il lato istantaneo del teatro mi ha permesso di sperimentare tante cose diverse senza che la voglia di andare al cinema mi abbandonasse.

Tuttavia, non pensavo che avrei diretto questo film da solo; mi bastava scrivere la sceneggiatura. Ho cercato a lungo un regista che andasse nella mia stessa direzione e non l’ho trovato. Sapevo esattamente cosa volevo, quindi ho deciso di fare il grande passo.”.

Una bugia per due_locandina italiana

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