Presentato al Festival di Cannes 2023 nella sezione Un Certain Regard e recente vincitore del César 2024 come Miglior Film Straniero, La natura dell’amore di Monia Chokri è uscito nelle sale italiane il 14 Febbraio, distribuito da Wanted Cinema.
Terzo lungometraggio della musa di Xavier Dolan, il film è la storia di Sophia (l’affascinante Magalie Lépine-Blondeau) e Xavier (François Létourneau).
Girato in 35mm, ispirandosi all’immenso Robert Altman, La natura dell’amore si basa, in realtà, su un soggetto estremamente basico: lui, lei, l’altro.
Ciò che rende il film originale è l’atmosfera anni ’70 a tutto tondo, complice anche una mirabile gestione della fotografia e delle luci, tale da farci quasi dubitare che possa essere stato realizzato nel 2023.
L’amore è classista o una relazione tra individui appartenenti a classi diverse è possibile?
A tratti, sembra di assistere ad una parodia del genere, ad una sorta di pornosoft-melò con risvolto comico-grotteschi intenzionali.
L’attacco alla borghesia francese dell’epoca, il cui livello di autoassoluzione all’interno della propria bolla è assoluto, è piuttosto evidente. Impossibile non sorridere, nonostante la tragicità di alcune scene, di fronte al look da lumberjack dell’altro, il prestante Sylvain (nomen omen), interpretato da Pierre-Yves Cardinal.
Nonostante gli evidenti limiti della pellicola, a tratti veramente troppo bidimensionale per essere credibile, le quasi due ore di durata (151′, per l’esattezza. Un’eternità per un film del genere. Basti pensare al raccapricciante Le seduzioni di Vito Zagarrio che dura 141′ e ci fa già desiderare di morire dopo i primi 15) scorrono via velocemente e piacevolmente.
Inutile girarci intorno: il casting è sempre fondamentale ed il volto di Magalie Lépine-Blondeau è talmente perfetto da farci dimenticare tutto il resto.
A tale proposito, una chicca da ricordare: la regista ha ritagliato per sé il ruolo della migliore amica della protagonista, la “sempre sull’orlo di una crisi di nervi” Françoise, interpretandolo in modo assai plausibile e godibile.
Si consiglia vivamente di vedere il film in lingua originale e si spera che più cinema del Quebec giunga in futuro nelle nostre sale.
Vive l’amour! 😉
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