Vincitore del Premio Goya 2024 per il Miglior Attore Protagonista, Miglior Regista Esordiente e Miglior Sceneggiatura Originale, Upon Entry di Alejandro Rojas e Juan Sebastián Vásquez, debutto alla regia per entrambi, è nelle sale italiane dal Primo Febbraio, distribuito da Exit Media.

Un pregevole meccanismo ad orologeria che ricorda molto Una pura formalità.

Vincitore del Premio del Pubblico al Festival del Cinema Spagnolo e Sudamericano 2023 questa fantastica opera prima è basata su esperienze autobiografiche degli autori ed è un dramma molto intenso ambientato nell’aeroporto di Newark (N.Y).

La ballerina spagnola Elena (Bruna Cusí) ed il suo fidanzato venezuelano urbanista Diego (Alberto Ammann) sono diretti verso una nuova vita a Miami passando per New York.

Ciò che dovrebbe essere una “standard procedure” si trasformerà in un inferno per entrambi che metterà a dura prova il loro rapporto e le proprie convinzioni personali, in un gioco al massacro psicologico degno del miglior Roman Polański.

I “cattivi”, interpretati abilmente da Ben TempleLaura Gómez sono degni della migliore tradizione poliziesca ma la loro perpetua oscillazione tra il ligio al dovere ed il sociopatico è un piccolo capolavoro del genere.

L’aeroporto di Newark, metafora del gate di accesso alla loro nuova vita, da Barcellona agli USA, si trasformerà rapidamente in un buco nero, asfissiante e kafkiano; l’incubo si sviluppa secondo due trame parallele che potremmo sintetizzare nelle seguenti due domande che echeggiano, silenti, nella mente dei due protagonisti: “Posso fidarmi di queste forze dell’ordine? Posso fidarmi del mio compagno/a?”

Il pregevole Upon Entry, basato su esperienze autobiografiche dei registi, entrambi venezuelani (proprio come il protagonista maschile Diego) è una coproduzione spagnola ad opera di Zabriskie Films, Basque Films, and Sygnatia, con la partecipazione di TV3 ed il supporto dell’ICEC, del Governo Basco e di Creative Europe’s MEDIA.

Come Júlia Olmo ha giustamente sottolineato, il film riesce a risultare godibile e verosimile, facendoci dimenticare per un po’ che stiamo guardando un’opera di finzione.

Io concludo ed aggiungo, invitandovi a correre in sala a vederlo, che questo film è splendidamente inquietante e necessario.

Upon Entry è grandissimo cinema.

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