Nei cinema italiani dal 21 Marzo grazie ad Arthouse, l’etichetta di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo ed in collaborazione con Unipol Biografilm Collection, L’estate di Cléo della regista francese Marie Amachoukeli-Barsacq (Party Girl), film d’apertura della Semaine de la Critique a Cannes 2023, candidato ad un Premio Lumière e vincitore del Sottodiciotto Film Festival & Campus, è il racconto intimo e delicato della piccola Cléo e della sua amata tata Gloria nell’ultima estate che passeranno insieme, nell’assolata isola di Capo Verde.

Quet’opera pregevole si potrebbe sintetizzare con: 84 minuti di pura poesia.

Cléo è una bambina di sei anni, sveglia e vivace che, dopo la perdita della madre, vive da sola con suo padre e la tata Gloria, originaria della Repubblica di Capo Verde.

Tra le due c’è un legame assai speciale: Gloria è infatti, a tutti gli effetti, la madre che Cléo non ha avuto, protagonista di una quotidianità fatta di tanti piccoli momenti preziosi che alimentano l’affetto reciproco tra le due. Emblematico, a tale proposito, è l’istante in cui la piccola ammette che tutti i suoi ricordi sono di Gloria.

Quando Gloria è costretta a tornare dai suoi familiari in Africa, in seguito alla morte della propria madre (la figura materna ricorre costantemente all’interno del film), Cléo le chiede di mantenere una promessa: rivederla il prima possibile. Gloria la invita allora ad andare dalla sua famiglia e sulla sua isola per la prima volta, per trascorrere insieme l’estate.

La brillante e sensibile Marie Amachoukeli dirige uno splendido film sull’infanzia, sull’universalità dell’amore e su quanto non siano i legami di sangue a costruire una famiglia.

Le inquadrature ravvicinate, ricche di primi piani, contribuiscono all’atmosfera intima e privata della pellicola, impreziosita da frammenti di animazione raffiguranti immagini oniriche sul passato e sulle paure delle sue protagoniste.

Questa pregevole opera d’arte cinematografica virata al femminile ci fa vivere, con equilibrio e maestria, il contrasto tra il mondo grigio della Francia (ancor più bigio per la piccola Cléo poiché privo di Gloria) e la solarità assoluta della splendida Capo Verde, bagnata di sole e di mare.

“È un rapporto di affetto sincero e potente, quello tra Cléo, sei anni, e la sua tata Gloria, un legame del tutto simile a quello che lega madre e figlia. Così, quando Gloria deve tornare a Capo Verde per prendersi cura della sua famiglia, la separazione è dolorosa. Ma c’è ancora tempo, c’è ancora un momento per stare insieme: con il permesso del padre, Cléo viaggia fino al Paese natale della sua tata e passa con lei un’ultima estate carica di dolcezza e speranza. Un’esperienza indimenticabile per imparare a crescere e gettarsi con coraggio nell’incertezza del futuro.”

Menzione speciale per la meravigliosa Louise Mauroy-Panzani, probabilmente la bimba più tenera ed irresistibile che sia mai apparsa in un film da decenni.  🙂

Una visione preziosa.

 

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